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C’è, nel Paese, una diffusa indifferenza rispetto al tema della coesione territoriale e popolare e dei processi di disgregazione messi in atto dalla Lega Nord con una iniziativa politica che o prescinde o è contro la Costituzione e che non esita ad assumere responsabilità nazionali per ottenere risultati funzionali alla rivendicazione etnica. E però questa indifferenza non potrà durare a lungo: quando ci si porrà l’esigenza del contrasto all’ormai ventennale declino del Paese il confronto con i princìpi fondamentali della Costituzione non potrà essere eluso.
1. La percezione dell’insicurezza
2. Xenofobia e scelte di governo
3. Un diritto per i "diversi"
4. La democrazia autoritaria
In questa riflessione ci si vuole soffermare sul ridimensionamento del ricorso al carcere attraverso la combinazione dei princìpi «una cella un detenuto» e «il numero chiuso in carcere». Aggiungiamo: è solo un esercizio, una riflessione a prescindere. A prescindere dalla politica penale di governi vecchi e nuovi. A prescindere dalla possibilità di vere riforme. A prescindere da quelli che sono gli attuali equilibri politici, la cui vischiosità e improduttività in termini di prospettive riformatrici sono generalmente note (come se ciò non bastasse, il valore sicurezza, inteso come tutela dell’ordine pubblico, attraversa gli schieramenti e i sentimenti di ampi strati popolari in modo così profondo e distorto che è impossibile prevedere oggi una trasformazione del sistema penale e del ventaglio delle pene con un drastico ridimensionamento di quella carceraria). A prescindere però anche da alcuni princìpi considerati da molti, oggi, come valori irrinunciabili, in particolare quello della certezza della pena; o da ruoli definiti in determinati limiti, come quello attuale della magistratura di sorveglianza. Dunque questo è un intervento che riguarda una stagione che non c’è e che, se dovesse maturare in futuro, probabilmente dovrebbe passare attraverso riflessioni e scelte di dimensione europea. Qui e oggi questo intervento è quindi soltanto un esercizio, un tragitto di considerazioni senza attualità; o, se si vuole, solo una provocazione.
Per una tutela effettiva dei diritti. Atti del XIII Congresso nazionale di Magistratura democratica
cod. 1297.23
I magistrati non sono eletti dal popolo e, per definizione, devono godere di garanzie di piena indipendenza. La loro responsabilizzazione è dunque legata anzitutto al controllo dell’opinione pubblica e, quindi, dei media. Ma non sempre la giurisprudenza mostra di esserne consapevole.
cod. 2000.653