Nel tempo, la rigenerazione territoriale è stata al centro di politiche pubbliche in contesti rurali, urbani e periurbani, con l'obiettivo di promuovere inclusione sociale, educazione, sostenibilità ambientale e riqualificazione. In questo quadro, le istituzioni hanno favorito partenariati pubblico-privato, coinvolgendo cittadini e associazioni per sviluppare nuovi legami relazionali e reti collaborative. Un esempio significativo di questi processi sono gli orti urbani e periurbani, intesi come spazi di coltivazione, ma anche come luoghi di sperimentazione civica, coesione comunitaria e innovazione sociale. Il presente articolo riporta i risultati iniziali di una ricerca sull’agricoltura sociale e la rigenerazione rurale, periurbana e urbana. Partendo dal paradigma dell’economia civile e dall’ecologia integrale, lo studio analizza quattro esperienze – OrtiAlti a Torino, Le Serre dei Giardini a Bologna, Orti Urbani San Miniato (Siena) e l’Orto Sociale di Ponticelli a Napoli – per esplorare come gli orti civici, intesi come dispositivi multifunzionali, promuovano coesione sociale, inclusione, educazione e innovazione civica. Tali esperienze si inseriscono nelle riflessioni del Piano d’Azione Europeo per l’Economia Sociale (2021-2030), dei Patti di collaborazione promossi da Labsus e delle pratiche di amministrazione condivisa. Il contributo propone una cornice teorica e analitica per leggere queste esperienze territoriali, evidenziando la disomogeneità nei processi di compartecipazione e i limiti delle politiche pubbliche nel valorizzarle pienamente. Si sostiene la necessità di ripensare le politiche di rigenerazione, riconoscendo il potenziale trasformativo degli orti e di altri spazi civici per uno sviluppo sostenibile, civile e integrato.