La povertà lavorativa è un fenomeno che solo marginalmente rientra nell’agenda dei policy-maker. Gli studi sui working poor, che di norma sono basati su dati campionari, non riescono a porre l’oeil-de-boeuf sui più vulnerabili. L'obiettivo è osservare i caratteri dei working poor ambrosiani con un focus sulla comparazione tra nativi e migranti mediante l’uso di dati amministrativi sperimentali Istat per identificare specifici ambiti di rischio di povertà. A tal fine sono state specificate regressioni logistiche e modelli ad albero della povertà nonostante il lavoro in funzione di variabili socio-demografiche. È stata considerata sia la dimensione individuale del lavoratore sia quella familiare. I risultati, in linea con la letteratura di riferimento, garantiscono inoltre approfondimenti territoriali e per sub-popolazioni risultanti dalla combinazione delle dimensioni di studio per le quali ci sono elevati rischi di povertà lavorativa, come ad esempio per la cittadinanza e l’intensità lavorativa del nucleo familiare.