LIBRI DI GINO MAZZOLI

Riccardo Prandini, Andrea Baldazzini

Gli impoverimenti delle famiglie con minori durante la pandemia

Il Laboratorio di Bologna

La Pandemia di Covid-19 ha cambiato, per un periodo di tempo rilevante, abitudini e comportamenti di gran parte della popolazione mondiale. È stata una “esperienza sociale” imprevedibile e unica. Cosa è successo alle famiglie con figli minori, soprattutto a quelle che non avevano mai avuto bisogno di aiuto sociale? Quale esperienza di povertà hanno avuto? Che tipo di sociabilità hanno mantenuto? Come i servizi hanno provato a incontrarli? Questo libro cerca di proporre alcune linee di analisi per fare tesoro di quello che è accaduto. Al suo centro stanno i concetti di fragilità e di regressione sociale che possono contribuire a una osservazione multidimensionale della povertà capace di tenere in considerazione la soggettività della famiglia.

cod. 11970.4

Gino Mazzoli

Prospettive della formazione all’impegno socio-politico

PSICOLOGIA DI COMUNITA’

Fascicolo: 2 / 2021

Il presente lavoro ha l’obiettivo di esporre una riflessione, da un punto di vista psicosociale, sul ruolo della formazione al giorno d’oggi all’impegno socio-politico. Il classico modello formativo risulta essere troppo "top-down" per poter produrre competenze adeguate rispetto a un oggetto intrinsecamente pratico come la politica, che non si può imparare a fare soltanto ascoltando delle lezioni. L’evaporazione dei partiti politici e il diluvio di odio sui social hanno riproposto il tema di come si possa sostenere lo spirito civico utilizzando la formazione. Essendo tuttavia un processo riflessivo sul fare, la formazione può produrre pensieri in grado di ricalibrare gli obiettivi.

Gino Mazzoli

Senza corpo né tempo. Avventure della psiche individuale e sociale nell’epoca delle nuove tecnologie

RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA

Fascicolo: 2 / 2020

La rivoluzione delle nuove tecnologie non ha l’aria di essere una delle tante svolte nella storia dell’umanità. È come se l’invenzione della ruota, del treno, dell’elettricità e del computer si fossero unificate come forza d’impatto e moltiplicate per un numero infinito di volte. Non stiamo parlando di una singola invenzione, ma di una catena di invenzioni a getto continuo. La velocità con cui vengono introdotte queste innovazioni impedisce un adattamento emotivo e cognitivo sul piano sia individuale che sociale. In particolare, le due variabili essenziali dell’esperienza umana (spazio e tempo) sembrano venire espulse. Questa rivoluzione impatta un immaginario collettivo dominato dalla bulimia di esperienze, beni e diritti che viene espanso all’ennesima potenza dalla performatività tecnologica. E tuttavia questa scena (vissuta in modo inconsapevole, a prezzo di nuovi disturbi psichici come la depressione che è diventata la malattia più diffusa nell’Occidente) è stata sospesa dal Covid, uno stop globale che ha consentito a tutti di vedere il brodo culturale in cui eravamo immersi e di nominare i problemi che ci attraversano. In particolare, la tenuta psichica dell’individuo può essere posta come un nodo politico che riguarda tutti. Una considerazione disincantata della scena può consentire di vedere il virtuale come veicolo non solo di manipolazione e bilocazione fuorviante in realtà aumentate e second life, ma anche come sviluppo della dimensione interiore. Proprio al culmine di una deriva antiumana si apre dunque uno spazio per far transitare nel nuovo mondo in arrivo la specificità e la complessità della nostra specie.

Maurizio Colleoni

Immaginabili Risorse.

Disabilità, cittadinanza, coesione sociale

Il volume raccoglie le riflessioni, le esperienze e i frutti dei laboratori del terzo meeting nazionale della rete di Immaginabili Risorse, occasione di confronto per un centinaio di organizzazioni di diversa natura (Enti Locali, Cooperative Sociali, Associazioni di familiari, Fondazioni) che si sono interrogate sul valore sociale della disabilità.

cod. 1130.343

Franca Manoukian, Gino Mazzoli

Dissociarsi per associarsi. Dissociazioni come processi di liberazione e scoperta di sé

RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA

Fascicolo: 1 / 2018

Nel contesto sociale generale attraversato da disgregazioni e frammentazioni vengono insistentemente richiamate esigenze di cooperazioni, di ricomposizioni, costruzioni di legami e promozioni di coesione sociale. Proponiamo l’ipotesi che "associarsi" e "dissociarsi" siano processi inevitabilmente coesistenti e che sia interessante riflettere sulla "dissociazione" come lato meno illuminato della dinamica sociale. Viene presa in considerazione la "dissociazione" come processo che in ambiti relazionali e micro-sociali si presenta con implicazioni soggettive e esiti differenti: dall’allontanarsi e prendere distanza dalla realtà fino al permettere distacchi, aperture di sguardi, scoperte di se stessi, di nuovi spazi di libertà e autorealizzazione. La diffusione delle tecnologie informatiche e il ricorso generalizzato agli algoritmi possono contribuire a rinforzare nelle amministrazioni locali, nei servizi sociosanitari, in molte organizzazioni di lavoro pressate da imperativi di massimizzazione dell’efficienza, adesioni a una cultura dominante che tende a dissociare dalla realtà. Possono anche sollecitare dissociazioni che portano a ricercare nuove impostazioni e a intraprendere nuove sperimentazioni organizzative. A livello soggettivo è interessante distinguere tra essere dissociati e dissociarsi. La prima posizione corrisponde a una modalità passiva che induce ripiegamenti, ripetizioni e attribuzioni di colpe. La seconda si dà come attivazione di pensiero che agisce e azione che pensa e riconosce delle discrasie. Si arriva a ri-considerare scelte, omissioni, indizi, intolleranze. Si sperimenta una solitudine e al tempo stesso si accede a una sorta di liberazione da un involucro di cui si era convinti di non poter fare a meno. Le dinamiche inscritte nelle dissociazioni sono collegate ai processi intersoggettivi con cui si vivono dei cambiamenti. Mettono in luce implicazioni che condizionano evoluzioni e cambi di paradigma tanto auspicati. Forse permettono di leggere comportamenti e atteggiamenti dei giovani digitali come ricerca di nuove ricomposizioni sociali.

Gino Mazzoli

Dare un setting alla speranza. Nuove fragilità diffuse chiedono nuove competenze psicologiche diffuse

RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA

Fascicolo: 1 / 2016

La recente crisi economico-finanziaria ha evidenziato una profonda trasformazione: la crescita esponenziale di nuove vulnerabilità in ceti che non avevano mai conosciuto il rischio della povertà. I vorticosi cambiamenti che stiamo attraversando stanno depositando in silenzio nella vita quotidiana delle persone nuove importanti criticità che attraversano soprattutto una fascia sociale definibile come "ceto medio impoverito" o "vulnerabili". Per queste persone la crescente evaporazione dei legami sociali rende più difficile l’elaborazione del limite e il fronteggiamento delle difficoltà; allo stesso tempo il modello iper-prestativo dominante produce spesso vergogna nel chiedere aiuto per timore di venire catalogati come "inadeguati" o "falliti". I vulnerabili sono però spesso persone interessate allo spazio pubblico e perciò avvicinabili anche da modalità di esercizio dell’autorità in grado di rassicurare senza illudere, di coinvolgere per costruire insieme intorno ad oggetti quotidiani, utili, non stigmatizzanti. A tale scopo sembra indispensabile un forte rinnovamento delle tradizionali attrezzature metodologiche messe in campo dai servizi. Alcune esperienze realizzate in questi anni in diversi contesti, suggeriscono come sia possibile agganciare, attivare e manutenere queste risorse a patto di utilizzare dispositivi metodologici adeguati, che possono fungere da base per un arricchimento del prodotto dei servizi. La partita che si gioca intorno a questi problemi è cruciale non solo per i servizi di welfare, ma anche per la democrazia. Si dimostrano fondamentali le funzioni di integrazione, connessione, ascolto e riformulazione che sono tipiche della cultura psicologica e psichiatrica.

Leonardo Altieri, Maria Augusta Nicoli

Citizens' health services

The debate on citizenship in health care is nowadays really important. Who is the “citizen”? What are the relationship between him/her, in terms of participation with the other healthcare professionals and health managers? The volume shows the complexity of these questions and goes deeper in the different roles played by the citizen: the care-giver/citizen, the activist/citizen, the expert/citizen.

cod. 1341.44

Leonardo Altieri, Maria Augusta Nicoli

La sanità dei cittadini

Il volume affronta il tema dei diritti di cittadinanza in sanità, strettamente legato a quello della partecipazione dei cittadini in campo sanitario. Ma chi è il cittadino? È solo un cliente? Dal testo emerge quanto sia complessa questa figura, perché non c’è solo il cittadino/paziente, ma anche il cittadino/care-giver, il cittadino/volontario, il cittadino/esperto, ecc.

cod. 1341.43

Gino Mazzoli, Nicoletta Spadoni

Piccole imprese globali.

Una comunità locale costruisce servizi per le famiglie

Il libro, prendendo spunto dall’esperienza di un comprensorio della provincia di Reggio Emilia, in cui un insieme di attori sociali (famiglie, amministrazioni comunali, cooperative sociali, associazioni di volontariato, USL, Provincia) ha sviluppato un sistema di servizi per le famiglie, formula alcune ipotesi di lettura inedite sui problemi che attraversano le famiglie, sul nuovo ruolo cui sono chiamati i servizi, sul futuro del welfare e sulla convivenza sociale e la qualità della vita nei contesti locali.

cod. 1130.263

Sandro Spreafico, Emanuele Guaraldi

L'uomo delle ceramiche.

Industrializzazione, società, costumi religiosi nel distretto reggiano-modenese

cod. 1820.143