Il poeta e scrittore Sergio Solmi, antifascista e militante del Partito d’azione durante la Resistenza, lavorò dal 1926 al 1967 presso il Servizio legale della Banca commerciale italiana (Comit), prima come capo dell’Ufficio consulenza, poi dell’intero Servizio. Avvalendosi delle carte della Consulenza legale della Comit recentemente riordinate e conservate nell’Archivio storico di Intesa Sanpaolo, gli autori ricostruiscono l’attività di Solmi durante la seconda guerra mondiale e il dopoguerra e presentano nel saggio una sintesi delle questioni legali di cui egli si occupò (fornendo la sua consulenza scritta o supervisionando il lavoro svolto dai suoi collaboratori), soprattutto relative ai provvedimenti contro gli ebrei, di cui Solmi cercò di limitare gli effetti più dannosi, e alle filiali della Comit situate nei territori ceduti alla Jugoslavia, in cui egli tentò di difendere gli interessi sia della Comit sia dei profughi giuliani. Il saggio infine dà spazio alle tematiche dell’epurazione, anche perché Solmi, eletto membro della Commissione consultiva sull’epurazione costituita nel maggio 1945 presso la Comit, contribuì a impedire abusi e ritorsioni nei giorni successivi alla liberazione e poi fu delegato dalla Comit a risolvere, all’interno degli enti governativi, i problemi connessi con la farraginosa legislazione in materia.