LIBRI DI MARILENA DELLAVALLE

Roberto Albano, Marilena Dellavalle

Organizzare il servizio sociale

Nodi interpretativi e strumenti di analisi per gli assistenti sociali

Questo libro si concentra su quella parte della professione degli assistenti sociali che risulta spesso erroneamente scontata o totalmente pre-ordinata da norme di legge o di altra fonte normativa. Gli assistenti sociali difatti sono anche degli operatori organizzativi, che applicano e producono regole per coordinare diverse attività, intrattengono relazioni con operatori di altri servizi, valutano il loro operato in termini di efficacia, legittimità e aderenza a standard di varia provenienza.

cod. 1168.2.8

Elena Allegri, Marilena Dellavalle

Complessità e interdisciplinarità: l’apporto del servizio sociale nel sistema di tutela dei minorenni

MINORIGIUSTIZIA

Fascicolo: 1 / 2021

L’articolo intende affrontare il tema della tutela minori nel quadro concettuale della complessità e della interdisciplinarità, con particolare attenzione alla prospettiva del servizio sociale, inteso come disciplina e come professione. Le riflessioni proposte sono declinate in tre parti. Nella prima si propone un’analisi della complessità e della interdisciplinarità come principi teorico-metodologici utili a pensare, organizzare e agire nella tutela minori. Il ruolo dell’assistente sociale nell’attuale sistema dei servizi, competenti nel sostegno alla genitorialità e nella protezione di minori, costituisce la seconda parte. Nella terza, si evidenzia e si precisa il significato di alcune peculiari componenti dell’azione professionale del servizio sociale nell’interazione con la magistratura e nella rete dell’intervento. Nelle conclusioni, oltre a sintetizzare gli aspetti prospettati, si individuano alcune questioni aperte.

Paola Ricchiardi, Emanuela M. Torre, Lara Colombo, Marilena Dellavalle, Chiara Ghislieri, Paola Torrioni

Educatori, assistenti sociali, psicologi e insegnanti: uno strumento per l’autovalutazione delle rappresentazioni professionali degli studenti

EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES

Fascicolo: 1 / 2021

Le professioni in ambito socio-psico-educativo presentano in Italia percorsi di studio distinti, in ragione della necessità di formare professionisti con un profilo di competenze differenziato. Tuttavia le professioni definite “di cura”, educative o “del sociale”, vengono spesso considerate simili dagli studentiche si stanno orientando verso le stesse, in virtù di un presunto denominatore comune, connesso soprattutto al valore professionale trasversale dell’essere di aiuto agli altri e ai destinatari delle “azioni educative o di cura” (es. bambini, soggetti fragili). Non è infrequente riscontrare misconcezioni erappresentazioni errate non solo in fase di orientamento, ma anche negli studenti che sono già arrivati oltre la metà del proprio percorso di studi, con il rischio di generare abbandono, transizione tra più corsi o insoddisfazione professionale a medio e lungo termine. Risulta dunque importante accompagnare in maniera adeguata gli studenti a scegliere l’ambito professionale più rispondente alle proprie propensioni e attitudini, attraverso l’impiego di specifici strumenti di autovalutazione. A tal fine è stata predisposta una scala di autovalutazione per le professioni socio-psico-pedagogiche. Lo strumento è stato somministrato agli studenti del secondo/terzo anno dei percorsi di studio implicati (Scienze dell’educazione, Scienze e tecniche psicologiche, Servizio sociale e Scienze della formazione primaria), per individuare le misconcezioni che permangono più frequentemente, sulla base delle quali sono stati costruiti percorsi orientativi per le secondarie.

Giovanni Cellini, Marilena Dellavalle

Le professioni sociali di fronte all’impatto della pandemia

MINORIGIUSTIZIA

Fascicolo: 4 / 2020

Il contributo intende prospettare le conseguenze e le sfide che le professioni sociali hanno affrontato e continuano a fronteggiare, a seguito dell’emergenza provocata dalla pandemia Covid-19. Emergenza riduttivamente qualificata come sanitaria, mentre sono palesi i suoi effetti sulla dimensione psicosociale della vita delle persone, delle famiglie e delle comunità. Il necessario distanziamento fisico ha provocato una diminuzione degli interventi offerti dai servizi sociali tradizionalmente in presenza, incidendo fortemente su quelle prestazioni delle professioni sociali imperniate sul rapporto faccia a faccia e sulla prossimità. Scelte politiche e questioni organizzative si sono intrecciate con competenze e iniziative dei professionisti nel far fronte a esigenze di cambiamento assai repentino, di bilanciamento fra bisogni di diversa natura, compresi quelli di protezione sanitaria del personale operante nei servizi e della cittadinanza che ne fruisce, di individuazione di alternative. Orientamenti e linee guida sono stati espressi dalle comunità professionali di educatori e assistenti sociali, anche al fine di sostenere processi di elaborazione delle esperienze, così da capitalizzare buone pratiche e innovazioni nei diversi ambiti d’intervento.