LIBRI DI ROBERTO DI MONACO

Roberto Di Monaco, Silvia Pilutti, Giuseppe Costa

Strategie preventive per la salute: il momento critico del licenziamento

SOCIOLOGIA DEL LAVORO

Fascicolo: 150 / 2018

Con la crisi, hanno perso l’occupazione molte lavoratrici e lavoratori stabili e qualificati, in età centrali, con carichi familiari, che sono state spinte verso condizioni di incertezza e rischi di povertà. In questo quadro, la ricerca si è focalizzata sull’esperienza del licenziamento e sui meccanismi attraverso i quali incide sulla salute e sulle capacità di reazione e attivazione delle persone. Si è osservato il ruolo capacitante delle relazioni con le persone e le istituzioni, al fine di superare il momento critico e rientrare nel circuito del lavoro. Il disegno della ricerca ha previsto una survey e un’indagine qualitativa. La survey è stata condotta con un questionario postale semi-strutturato cui hanno risposto circa 300 soggetti, inviato all’universo di persone adulte (30-45 anni), estratte dall’archivio delle Comunicazioni Obbligatorie della Provincia di Torino, impiegate a tempo indeterminato, licenziate contro la loro volontà nel primo semestre del 2013, rimaste senza lavoro per i successivi 18 mesi. Sono stati inoltre realizzati sul medesimo campione 8 focus group e 20 interviste. La salute mentale auto-percepita è stata misurata attraverso l’indice SF12. I risultati sono stati quindi confrontati con quelli elaborati dall’ISTAT su occupati e disoccupati di pari età in Piemonte. L’analisi dei meccanismi sociali e del ruolo dei differenti fattori che secondo la teoria hanno effetti sulla salute - carenza di risorse economiche, crisi del ruolo sociale, peggioramento delle relazioni, ecc. - è stata condotta con un approfondimento sulle relazioni sociali sia attraverso il questionario, sia con i focus e le interviste. La discussione dei risultati evidenzia gli effetti del licenziamento sulla salute, significativamente più seri di quelli della disoccupazione, almeno nel breve-medio periodo, e mostra come le relazioni sociali abbiano un ruolo fondamentale, perché le persone precipitano spesso nell’ isolamento e si sentono abbandonate dalle istituzioni. In questa luce, politiche orientate a creare e mantenere relazioni sociali capacitanti parrebbero necessarie.

Giuseppe Costa, Maurizio Bassi

L'equità nella salute in Italia.

Secondo rapporto sulle disuguaglianze sociali in sanità

In Italia è stato stimato che l’eliminazione delle disuguaglianze di salute associate al livello di istruzione porterebbe a una riduzione di circa il 30% della mortalità generale maschile e quasi del 20% di quella femminile. Raggiungere tale risultato sarebbe una conquista dai benefici immensi per il benessere di tutta la società. Ma su quali determinanti intervenire per avere guadagni più significativi per la popolazione o per suoi specifici sottogruppi?

cod. 535.55

Adriana Luciano, Roberto Di Monaco, Monica Demartini

I professionisti dei servizi sociali: competenze, fabbisogni formativi e domande di cambiamento organizzativo. Sperimentazione di un modello di analisi in provincia di Torino

RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE

Fascicolo: 3 / 2012

Gli autori presentano i risultati dell’applicazione di una metodologia di analisi per competenze agli operatori dei servizi socio-assistenziali (coordinatori, assistenti sociali, educatori professionali, OSS), realizzata in provincia di Torino (circa 500 interviste). Il modello, se adattato e applicato in qualsiasi ambito dei servizi, consente di introdurre e sviluppare un sistema di analisi delle competenze degli operatori per rafforzare la gestione delle risorse umane. In particolare, può sostenere lo sviluppo del sistema professionale, a partire dalla formazione dei dirigenti, fino all’uso sistematico dello strumento per tenere sotto osservazione i professionisti presenti nei servizi, in relazione ai bisogni del territorio, e per rendere esplicita la domanda di formazione legata ai cambiamenti socio-economici, all’innovazione dei servizi e alla riduzione delle risorse disponibili. Infine, nelle reti di servizi, può consentire di rappresentare le differenze territoriali nell’assetto professionale e organizzativo dei servizi. Si tratta quindi di un lavoro sperimentale ed esemplificativo, ad elevata trasferibilità.

Giovanna Spagnuolo

Intercultura e internazionalizzazione.

Pratiche di successo per la formazione

Pensato come strumento di lavoro per formatori, educatori, responsabili di sviluppo e gestione del personale, operatori del volontariato, mediatori culturali del settore pubblico e privato, il libro offre un compendium di esperienze significative, modelli e metodologie didattiche sperimentate essere efficaci alla formazione all’intercultura e all’internazionalizzazione.

cod. 25.2.27

Barbara Giullari

Tra conoscenza e lavoro.

Scenari e strategie nel rapporto tra formazione e occupazione

Questo numero della rivista intende promuovere una riflessione sulle più recenti trasformazioni e criticità nell’articolazione tra processi di produzione e acquisizione di conoscenza in ambito lavorativo, in una prospettiva critica rispetto alle retoriche che rischiano di condurre a una sorta di ‘normalizzazione’ del rapporto tra le due sfere, tanto nel discorso pubblico che nelle scienze sociali.

cod. 1529.120

Adriana Luciano, Roberto Di Monaco

Prevedere la domanda di lavoro e di formazione. Il caso delle professioni sociali

SOCIOLOGIA DEL LAVORO

Fascicolo: 120 / 2010

L’analisi dei fabbisogni di competenze degli occupati ha attratto grandi investimenti per realizzare ad hoc ricerche professionali a livello e professionale, così come sono carenti modelli condivisi a livello nazionale. Al fine di contribuire a definire modelli standardizzati, gli autori suggeriscono l’uso di dati amministrativi, per quanto possibile in modo da rendere le analisi più affidabili e meno costose. Inoltre, essi forniscono un modello di analisi per misurare il divario di competenze professionali sulla base del quadro europeo delle qualifiche. Il modello è stato sperimentato sui lavoratori sociali della regione Piemonte, sottoponendo un questionario ad un campione di circa 500 professionisti e manager impiegati nel settore dei servizi sociali locali. È emersa una rappresentazione delle professioni e delle esigenze di formazione che mette in evidenza la divergenza tra l’attuale orientamento delle politiche sociali verso una maggiore integrazione e cooperazione locale e le competenze professionali principalmente focalizzate sul rapporto con gli utenti. I predetti risultati sottolineano la necessità di realizzare processi di training on the job di concerto con le modifiche organizzative che risultano più coerenti con le attuali politiche.

Roberto Di Monaco

I processi di apprendimento: chiave per la competitività delle piccole imprese

SOCIOLOGIA DEL LAVORO

Fascicolo: 118 / 2010

Le piccole imprese, per reggere la competizione sulla qualità e l’innovazione, hanno crescenti esigenze di far leva sullo sviluppo delle risorse umane. Per far questo, però, devono riuscire ad essere coinvolte in contesti di apprendimento, non tanto creandoli al loro interno, quanto partecipandovi attraverso le reti lunghe e corte nelle quali sono immerse e dalle quali dipendono largamente per le loro attività. È il contesto locale, quindi, che deve essere in grado di sostenere, nelle nuove condizioni, pratiche di apprendimento sul lavoro, analoghe a quelle che per anni hanno funzionato nei distretti industriali, garantendo la rigenerazione delle competenze nei ‘laboratori cognitivi’ territoriali. In quest’ottica, diventa cruciale la dimensione organizzativa del territorio, necessaria per potenziare la cooperazione e per creare azioni orientate a strutturare apprendimento, in modo trasversale, in campi strategici per le piccole imprese: ricerca, servizi per l’innovazione e sviluppo di competenze chiave.

Sabrina Perra, Ida Regalia

Sviluppo, istituzioni e qualità sociale.

Lo sviluppo nella sociologia economica contemporanea

Alcuni interventi del convegno AIS-ELO su “Sviluppo, istituzioni e qualità sociale”. Il testo si sofferma sul mutamento del concetto di sviluppo, da processo eminentemente economico a trasformazione volta a un miglioramento, anche solo qualitativo, della performance di una società o di un territorio. Alla maggior indeterminatezza del concetto di sviluppo hanno corrisposto l’esplorazione dei modi in cui il mutamento si verifica, lo studio delle strategie messe in atto per promuoverlo, l’osservazione dei processi e degli esiti che ne possono derivare.

cod. 1529.118

Roberto Di Monaco

Crepe nascoste

Rischi e paradossi organizzativi nella rete commerciale delle banche

cod. 765.18

Adriana Luciano, Roberto Di Monaco

Decifrare le differenze

Strumenti di analisi per nuove politiche di parità tra donne e uomini

cod. 1530.44