Nella società contemporanea occidentale, l'individuo-persona, così come definito dalla modernità, vive la lacerazione tra la conservazione di una funzione strumentale della propria esistenza, destinata a riprodurre i modelli relazionali della tradizione, e la possibilità di interpretarsi come un "soggetto resistente", capace di orientare la propria azione verso una richiesta di riconoscimento di quei rapporti relazionali identitari, costruiti a salvaguardia dell'autonomia delle persone-soggetti.
Le soggettività, scisse fra mondo razionale-strumentale e mondo reticolare-comunitario, sono alla ricerca di una evidenziazione, anche istituzionale, come persone-soggetti di azione collettiva e come interlocutori.
In questo nuovo scenario il ben-essere della persona costringe allo sviluppo di riflessioni che riguardano, a livello macro, i sistemi di intervento pubblico sulla salute e sulla qualità della vita, e, a livello micro, le relazioni interpersonali di guarigione e di cura.
Il dibattito sulla partecipazione e sulla programmazione come elaborazione di indicazioni "dalla base" ha ipotizzato le comunità territoriali come ambiti capaci di esprimere una intelligenza autonoma e originale: molte di queste impostazioni racchiudono l'accettazione della frammentazione, ma anche l'idea di una possibile azione finalizzata al riconoscimento e alla definizione di senso e di forma all'idea di persona-soggetto e di persone-soggetti della propria esperienza e del proprio progetto.
La domanda che ne deriva per il sociologo riguarda quale spazio si possa intravedere, non solo per una sociologia attenta alle trasformazioni della sanità e all'adeguatezza della propria strumentazione empirica, ma anche per una sociologia capace di conservare, nonostante la tecnicizzazione imperante, uno sguardo di ampio raggio culturale, in grado di recepire e "sociologicamente immaginare" nuovi riferimenti epistemologici per un'interpretazione "più umana" e etica del proprio lavoro.

Tullia Saccheri insegna Sociologia della salute e Sociologia generale all'Università di Salerno e coordina la redazione locale della rivista "Salute e società", edita da FrancoAngeli. Partecipa a CAENTI-Coordination Action of the European Network of Territorial Intelligence, progetto dell'Unione Europea ed è presidente della Società Italiana di Sociologia della Salute (SISS). Ha pubblicato: L'equivoco terapeutico (FrancoAngeli 2000), Prima che_ Promozione della salute e responsabilità istituzionali (a cura di, FrancoAngeli 2003), Sviluppo e trasformazione della comunità (Liguori 2006).