Realtà e valori nel concetto di disturbo mentale: il disturbo come disfunzione dannosa

Journal title PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE
Author/s Jerome C. Wakefield
Publishing Year 2004 Issue 2004/4 Language Italian
Pages 26 P. File size 177 KB
DOI
DOI is like a bar code for intellectual property: to have more infomation click here

Below, you can see the article first page

If you want to buy this article in PDF format, you can do it, following the instructions to buy download credits

Article preview

FrancoAngeli is member of Publishers International Linking Association, Inc (PILA), a not-for-profit association which run the CrossRef service enabling links to and from online scholarly content.

Il concetto di disturbo mentale come disfunzione dannosa prevede che un disturbo sia: (1) dannoso secondo i valori sociali; e (2) causato da una disfunzione di un meccanismo psicologico nell’assolvere la propria funzione. La disfunzione e il danno vanno intesi in termini evoluzionistici, e quindi sono concetti scientifici fattuali. Il disturbo è un valore ibrido e un concetto fattuale. Il concetto di disfunzione dannosa quindi è a metà strada tra le posizioni antipsichiatriche di autori come Szasz e Foucault, che liquidano le diagnosi psichiatriche come giudizi di valore per cui non offrono alcuna critica costruttiva, e la cultura del DSM-III e del DSM-IV. Il concetto di disfunzione dannosa difende la psichiatria dagli antipsichiatri dimostrando che i disturbi mentali esistono, e permette una critica dall’interno degli assunti impliciti della psichiatria criticando i criteri diagnostici del DSM perché spesso patologizzano condizioni normali. [Parole chiave: DSM-IV, disturbo mentale, disfunzione dannosa, psicologia evoluzionistica, filosofia della psichiatria]

Jerome C. Wakefield, Realtà e valori nel concetto di disturbo mentale: il disturbo come disfunzione dannosa in "PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE" 4/2004, pp , DOI: