Prospettive angolari

Collana diretta da Silvio Premoli e Andrea Traverso


La prospettiva angolare (o accidentale) è quella prospettiva cui si accede ponendosi davanti alla scena senza fare attenzione a porre il quadro prospettico parallelo alla parete frontale. Tale prospettiva offre dinamicità e spontaneità alla scena, discostandosi dalla solennità della prospettiva centrale rinascimentale.
La collana «Prospettive angolari» vuole proporre visioni della pedagogia e delle questioni educative non istituzionali e accademiche, ma capaci di cogliere la dinamicità e la complessità della realtà.

L’irrilevanza della pedagogia nella cultura contemporanea, evidenziata da Massa (1987) è riconducibile all’incapacità della disciplina di proporre soluzioni concrete ai problemi emergenti nella società sul piano educativo, sociale, culturale (Brezinka, 2011).
La collana accoglie studi e ricerche che contribuiscano allo sviluppo della pedagogia come sapere capace di costruire connessioni tra teorie ed esperienze sul campo, di attivare, orientare e trasformare le pratiche educative in un contesto socioculturale connotato da pluralismo e differenze, promuovendo dialogo, inclusione e partecipazione e costruendo orizzonti condivisi e cittadinanza.
L’approccio della collana mira, inoltre, a saldare la separazione epistemologicamente infondata, anzi contradditoria, tra pedagogia e didattica, che alimenta l’illusione che ci possa essere una teoria pedagogica sganciata dal suo corrispettivo pratico e viceversa. Nella loro natura sociale, pedagogica e didattica accompagnano verso il cambiamento dei sistemi, delle comunità, dei gruppi, con l’intento di valorizzare ed armonizzare le diverse prospettive, ponendosi in una condizione di ascolto e dialogo; e questo è anche l’intento di questa collana. La produzione scientifica, non solo accademica, assolve a tale compito definendosi e ridefinendosi nel tempo, nei diversi contesti e rispetto a bisogni educativi, sociali e culturali sempre in evoluzione.
La collana si rivolge a ricercatori, studiosi, studenti, educatori, insegnanti, mediatori, professionisti dei servizi alla persona, con l’obiettivo di fornire cornici interpretative teorico-pratiche, prospettive di comprensione degli interventi in situazione e approfondimenti relativi a competenze e strumenti professionali.

Comitato scientifico

Luca Agostinetto, Università di Padova
Francesca Antonacci, Università di Milano Bicocca
Cristina Balloi, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
Irene Biemmi, Università di Firenze
Fabio Bocci, Università Roma Tre
Janet Boddy, Sussex University
Giuseppe Burgio, Università Enna Kore
Cristiano Corsini, Università Roma Tre
Rosita De Luigi, Università di Macerata
Silvia Demozzi, Università di Bologna
Maurizio Gentile, LUMSA
Catia Giaconi, Università di Macerata
Anna Granata, Università di Torino
Andrea Mangiatordi, Università di Milano Bicocca
Silvia Nanni, Università dell’Aquila
Francesca Oggionni, Università di Milano Bicocca
Luisa Pandolfi, Università di Sassari
Stefano Pasta, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
Antonia Chiara Scardicchio, Università di Foggia
Chiara Sità, Università di Verona
Raffaella Strongoli, Università di Catania
Alessio Surian, Università di Padova
Aida Urrea-Monclús. Universitat de Lleida
Alessandro Vaccarelli, Università dell’Aquila
Paolo Vittoria, Università di Napoli Federico II
Elena Zizioli, Università Roma Tre
Davide Zoletto, Università di Udine

Tutti i volumi pubblicati sono sottoposti a referaggio in doppio cieco.

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Collana Peer Reviewed

Il volume dà conto dei risultati principali del progetto “RE-SERVES: La ricerca al servizio delle fragilità educative (2019-2023)”, che ha esaminato e problematizzato diverse pratiche educative, intra ed extra-scolastiche, volte a 1) educare alla cittadinanza, 2) coltivare alleanze educative, 3) includere i minori stranieri con background migratorio e 4) riattivare i giovani esclusi dal mondo dell’istruzione, della formazione e del lavoro.

cod. 11201.1

Alessandro Vaccarelli

Ai limiti dell’umano

La Shoah e l’educazione

Ha ancora senso, oggi, considerare la Shoah una questione cruciale per l’educazione e la pedagogia? È ancora necessario riflettere sulla memoria di quel che è stato? Che cosa ha da dire la Shoah alla pedagogia? Il volume risponde a questi e altri interrogativi, che costituiscono la fitta rete di problemi posta sul tavolo: la necessità di riformare l’educazione nella ricerca profonda dell’umano e dell’umanizzazione; lo sviluppo della resilienza e l’educazione in situazioni estreme; il coraggio dell’educare e, dunque, la resistenza come lectio da aprire al presente e al futuro.

cod. 1201.3

Simona Finetti

La povertà educativa

Origini, dimensioni, prospettive

Il volume presenta una riflessione pedagogica sulla nozione di povertà educativa, in grado di rintracciarne la genesi e di documentarne la progressiva evoluzione, ma soprattutto di discuterne gli aspetti ancora trascurati e di indicarne eventuali sviluppi futuri.

cod. 1201.2