Culture artistiche del Medioevo

Direzione: Marco Petoletti, Luigi Carlo Schiavi

Comitato scientifico:
Sible de Blaauw, Cécile Caby, Guido Cariboni, Manuela Gianandrea, Vinni Lucherini, Federico Marazzi, Francesca Mattei, Pier Luigi Mulas, Philippe Plagnieux

Comitato redazionale:
Stella Ferrari, Filippo Gemelli

Culture artistiche del Medioevo intende offrire un nuovo spazio per la pubblicazione di ricerche scientifiche inerenti a tematiche e aspetti dell’universo artistico medievale. L’obiettivo è quello di promuovere lavori rigorosi e originali, capaci di coniugare gli strumenti della storia, la cura filologica, l’approccio critico alle fonti, l’attenzione al dato materiale, con le proposte innovative sul piano metodologico dell’archeologia medievale, dell’antropologia, delle scienze sociali, in un quadro di autentica apertura multidisciplinare e di ascolto verso la più avanzata ricerca internazionale.
Si sente infatti l’urgenza di superare le barriere settoriali che, nonostante i proclami e le buone intenzioni, costringono talora entro recinti angusti la ricerca universitaria, favorendo la costruzione di percorsi spesso troppo specialistici e incapaci quindi di una reale carica di novità.
Oltrepassare i confini dei settori scientifico-disciplinari è un principio fondativo della collana, rappresentato da un comitato scientifico composto da studiosi della massima autorevolezza, attivi nei più diversi campi, dalla storia dell’arte e dell’architettura alla letteratura medievale, dall’archeologia alla storia delle istituzioni.
Culture artistiche del Medioevo nasce come esigenza di uno spazio di scambio culturale libero, pensato in particolare per la migliore ricerca giovane nazionale, quella che spesso ha la forza delle proposte più originali e avanzate, ma in molti casi fatica a trovare sedi editoriali adeguate, rischiando di rimanere penalizzata da una limitata diffusione.
La collana prevede quattro sezioni: Indagini, Strumenti, Paesaggi, Fonti. La sezione Indagini è dedicata a studi di carattere monografico, su particolari temi, problematiche, monumenti, o classi di oggetti. Strumenti ospita lavori di ampio respiro, da intendere anche come possibili sussidi alla didattica specialistica. Paesaggi presenta ricerche che mirano, attraverso lo studio della produzione artistica, alla comprensione dei territori storici e delle loro trasformazioni. La sezione Fonti è pensata per l’edizione critica commentata di testi importanti per lo studio della cultura artistica medievale.

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Collana Peer Reviewed

Francesco Lovino

Oltre Bisanzio

Le illustrazioni dei manoscritti italogreci della Biblioteca Marciana di Venezia

Fra i territori dell’Impero bizantino, i manoscritti realizzati in Italia meridionale e in Sicilia rappresentano il gruppo più noto e riconoscibile. Gli studi sulla tradizione manoscritta italogreca non hanno però riservato particolare attenzione all’apparato ornamentale di questi codici, spesso trascurati o descritti solo fuggevolmente. Questo volume prova a ribaltare la consueta prospettiva da cui si osservano i codici, indagando le decorazioni ornamentali e le illustrazioni di sei manoscritti conservati alla Biblioteca Marciana di Venezia, frutto del dono del cardinal Bessarione alla città quasi alterum Byzantium.

cod. 279.4

Gianluigi Viscione

Il reimpiego della scultura altomedievale in Toscana

Riuso, pseudospolia e arcaismo tra XI e XIII secolo

Le opere dell’Altomedioevo esercitano un indubbio fascino in termini estetici e talvolta sono vere e proprie fonti d’ispirazione artistica. In Toscana, tutto questo sembra avvenire con maggior frequenza tra XI e buona parte del XII secolo, prima dell’assoluto prevalere come linea vincente del naturalismo di derivazione classica.

cod. 20279.1

Una vicenda emblematica della storia di un Ordine, quello dei frati minori, che tra XIII e XIV secolo fu in continua tensione fra l’originaria vocazione evangelica e la tentazione istituzionale. A partire da un’attenta ricostruzione della complessa storia architettonica del perduto convento milanese di San Francesco, e attraverso l’analisi di altri tre casi-studio – i conventi di Brescia, Cremona e Pavia –, il volume indaga una possibile “via lombarda” nella ricerca e nell’elaborazione di quell’identità architettonica minoritica che ancora oggi si fatica a distinguere all’interno della famiglia mendicante.

cod. 279.1

Tancredi Bella

La cattedrale medievale di Catania

Un cantiere normanno nella contea di Sicilia

L’ausilio di documentazione archivistica inedita e di nuove campagne di indagini e rilievi architettonici permette di riesaminare la complessa articolazione e le funzioni degli spazi medievali e di prendere coscienza delle molteplici sperimentazioni planivolumetriche e delle sofisticate innovazioni costruttive, adottate in un cantiere che fu internazionale per vocazione. Alla luce della correlazione con altre cattedrali normanne, in Sicilia e nel contesto transalpino e mediterraneo, è possibile tratteggiare l’assetto della cattedrale di Catania delle origini, un edificio prestigioso e monumentale, che quello attuale, nel contesto urbanistico della Catania settecentesca, racconta solo in parte.

cod. 279.3

Luigi Carlo Schiavi, Gianpaolo Angelini

Actum Ticini

Ricerche sull'alto medioevo pavese

La recente mostra “I Longobardi. Un popolo che cambia la storia” è stata uno sprone per l’Università di Pavia per riflettere sul ruolo giocato nella costruzione di una lunga tradizione di studi sui vari aspetti dell’alto medioevo pavese. Il volume offre una panoramica dello stato della ricerca, e rilevanti novità critiche nei più disparati campi, dalla poesia epigrafica, alla storia del diritto, dal documento all’arte e all’archeologia, dalla cultura letteraria al tema, centrale nella storia di Pavia, della memoria moderna del passato regio.

cod. 279.2

Federico Marazzi

Bisanzio e l'Europa

Attualità di un passato

Frutto di un convegno tenutosi a Napoli nel dicembre 2022, questo volume, attraverso l’apporto di alcuni specialisti di studi bizantini, propone una riflessione a 360° su quanto, dell’apparentemente esotico e remoto mondo dell’Impero d’Oriente, sia ancora rintracciabile nella cultura europea moderna e contemporanea. L’idea è quella di rendere Bisanzio meno lontana da noi e, anche, di comprendere come alcuni fenomeni geopolitici dell’oggi siano meglio leggibili se abbiamo chiaro quanto l’Impero, che ebbe Costantinopoli come capitale, abbia seminato, soprattutto (ma non esclusivamente) in diverse regioni dell’Europa centro-orientale.

cod. 279.5