La comunità per tossicodipendenti si è fin dall'inizio contraddistinta per il riconoscimento e il rispetto della dignità umana e la possibilità di un intervento centrato sullo sviluppo delle potenzialità latenti di ciascun soggetto tossicomane. Pur se sviluppatasi in ambito terapeutico, dal quale ne ha mutuato la denominazione, essa rappresenta, in realtà, uno dei diversi contesti afferenti l'area non formale, alla stessa stregua delle comunità per minori o per anziani, in cui la pedagogia sociale ha pieno diritto di cittadinanza per le forti implicazioni pedagogico-educative che la caratterizzano.

Si denota quanto mai urgente e doveroso, quindi, recuperare la specificità pedagogica di questa particolare realtà formativa sottolineandone gli elementi di natura peculiarmente educativa che fanno della comunità per tossicodipendenti un contesto fondamentalmente e globalmente educativo in cui la persona in stato di dipendenza può ritrovare se stessa e progettare la sua esistenza.

Un progetto pedagogico, infatti, quello della comunità per tossicodipendenti, che attraverso la rivalutazione della libertà personale, la costruzione di una solida identità, il recupero del senso e del significato della propria esistenza e la valorizzazione delle intrinseche potenzialità progettuali, conduce la persona tossicodipendente ad abbandonare il deserto del passato per apprendere a costruire un rinnovato progetto storico-esistenziale.

È in ordine a tali considerazioni, pertanto, che si muove il presente volume il quale, dopo un'analisi del fenomeno droga e delle principali interpretazioni finora in auge, propone, per la prima volta, una lettura pedagogica della tossicodipendenza centrata sulla ricerca delle ragioni fondanti l'educabilità della persona tossicodipendente per soffermarsi, nella seconda parte, sulle principali caratterizzazioni afferenti la comunità per tossicodipendenti in quanto contesto sostanzialmente educativo fondato su un preciso progetto pedagogico che, come tematizzato nella terza parte del testo, trova riscontro pratico nel progetto educativo di comunità.

Gerardo Magro è Cultore della Materia presso la Cattedra di Pedagogia Sociale della Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bari, Direttore del Centro Pedagogico "Paideia" (progettazione, formazione, supervisione) e consulente pedagogico della Comunità per tossicodipendenti "San Filippo Neri", entrambi siti in Putignano (BA). Oltre a numerosi articoli su riviste specializzate ha pubblicato Stress e burnout (Roma, 1999), Genitori senza stress (Angeli, 2002) e curato il volume Tossicodipendenza: malattia d'amore? (Angeli, 2004).