Storia del pensiero organizzativo

Giuseppe Bonazzi

Storia del pensiero organizzativo

Vol. I: La questione industriale

Il volume rientra nella Storia del pensiero organizzativo, considerato ormai da molti anni come il più importante testo italiano sull’argomento. La materia dell’intera Storia è articolata in tre grandi questioni, a ciascuna delle quali corrisponde un volume: industriale, burocratica e organizzativa. Il presente volume tratta la questione industriale, definita dagli assi portanti “tecnologia e consenso”. Essa si apre con una lettura storicizzata di Taylor, prosegue con il dibattito sul superamento del taylorismo e la pluralità delle forme industriali, e giunge ai problemi posti oggi dall’ingresso nel cosiddetto post-fordismo.

Edizione a stampa

26,00

Pagine: 192

ISBN: 9788846484376

Edizione: 5a ristampa 2023, 2a edizione, aggiornata 2007

Codice editore: 1520.366

Disponibilità: Discreta

Questo volume fa parte integrante della Storia del pensiero organizzativo che si è imposta ormai da molti anni come il più importante testo italiano sull'argomento. Adesso la Storia esce in una nuova edizione, articolata in tre volumi distinti, ciascuno dei quali può essere compreso senza avere necessariamente letto gli altri. Opportuni riferimenti incrociati facilitano tuttavia il passaggio da un volume all'altro. La materia dell'intera Storia è articolata in tre grandi questioni, a ciascuna delle quali corrisponde un volume: industriale, burocratica e organizzativa.
La Questione industriale, trattata in questo volume, è definita dagli assi portanti tecnologia e consenso. Essa si apre con una lettura storicizzata di Taylor, prosegue con il dibattito sul superamento del taylorismo e la pluralità delle forme industriali, fino ai problemi posti oggi dall'ingresso nel cosiddetto post-fordismo, caratterizzato da un lato da una crescente flessibilità della forza lavoro e dall'altro dall'avvento prima della produzione snella e poi della fabbrica modulare.
La Questione burocratica, sviluppata nel secondo volume, è definita dagli assi funzioni delle norme e strategie dei soggetti. Essa inizia con il 'tipo ideale' weberiano e prosegue con il dibattito post-weberiano fino ai più recenti orientamenti sulle possibilità e i limiti di un'organizzazione post-burocratica del lavoro nelle aziende.
La Questione organizzativa, affrontata nel terzo volume, è definita dall'asse decisioni e risorse. In essa dopo avere illustrato il contributo funzionalista, in particolare di Parsons, alla teoria organizzativa, si sottolinea la portata rivoluzionaria del modello di Simon. Si esaminano quindi gli sviluppi post-simoniani fino agli approcci culturalisti, all'economia dei costi di transazione, all'approccio ecologico alle organizzazioni e alla scuola neo-istituzionale.
La vastità degli argomenti trattati, l'originalità dell'impianto, la chiarezza espositiva rendono l'opera di Bonazzi un testo di riferimento per chiunque si occupi di organizzazione del lavoro, problemi di impresa e processi decisionali.

Giuseppe Bonazzi è ordinario di Sociologia dell'organizzazione presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Torino. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo, per i nostri tipi, Il tubo di cristallo. Fabbrica integrata e modello giapponese alla Fiat Auto (1993), Lettera da Singapore (1996), Sociologia della Fiat (2000), Dire, fare, pensare. Decisioni e creazione di senso nelle organizzazioni (2000) e la recente autobiografia Lampadine socialiste trappole del capitale. Come diventai sociologo (il Mulino, 2006).



Introduzione
(Che cosa vuol dire 'pensiero organizzativo'?; La centralità del concetto di dibattito; Le tre 'questioni' in cui si articola il pensiero organizzativo; La questione industriale; La questione burocratica; La questione organizzativa; Bibliografia)
L'organizzazione scientifica del lavoro, ovvero il taylorismo
(Tre punti preliminari; Il contesto storico in cui nacque il taylorismo; I sistemi tradizionali di conduzione aziendale: empiria e arbitrio; La lettura tayloriana delle fabbriche alla fine del 19° secolo; La scienza come via di salvezza. Elementi di un'antropologia tayloriana; Principi essenziali e meccanismi organizzativi dell'Osl; L'one best way e il primato dell'impresa; Bibliografia)
Dopo Taylor. Nascita e fortuna delle "Relazioni Umane"
(Critica e superamento del taylorismo. Tre chiavi di lettura; Limiti tecnici e concettuali del taylorismo; Fatica e monotonia. I primi studi di psicologia industriale; La nascita della scuola delle "Relazioni Umane"; L'ideologia delle Relazioni Umane; Conclusioni. Le Relazioni Umane come "lubrificante" del taylorismo; Bibliografia)
Chester Barnard. L'azienda come sistema cooperativo
(Fondazione etica della società e management non proprietario; La parabola del masso. I fondamenti dell'azione cooperativa; Efficacia ed efficienza; L'economia degli incentivi; La teoria dell'autorità; Le funzioni del dirigente; La personalità del dirigente. Conclusioni; Bibliografia)
Le teorie della crescita della personalità
(Le vie di uscita dall'afflizione taylorista; La scala dei bisogni umani secondo A. Maslow; Chris Argyris: il conflitto tra individuo e organizzazione; Frederick Herzberg: "igiene" e motivazione; Motivazioni, leadership ed efficienza; Rensis Likert e gli stili di leadership; Osservazioni conclusive; Bibliografia)
Tecnologia e pluralità delle forme industriali
(Superamento pratico e superamento concettuale del taylorismo; Alain Touraine: tecnologia ed evoluzione del lavoro; Alcune questioni teoriche sollevate dalla ricerca; Robert Blauner: l'alienazione operaia da costante del capitalismo a variabile della tecnologia; Bibliografia)
Nuove professionalità e consenso operaio
(Verso la società dei servizi. Ripercussioni sulla ricerca sociale; Da Braverman a Burawoy: coercizione e consenso nella Labour Process Theory; Alle radici del consenso operaio. I "giochi di produzione"; Trent'anni di making out; Altri fattori di consenso: mercato interno del lavoro e consolidamento dello Stato interno; Problemi aperti e limiti nell'analisi di Burawoy; I "nuovi concetti di produzione" nell'analisi di Kern e Schumann; I limiti all'ottimismo dei "nuovi concetti di produzione"; Bibliografia)
Nel post-fordismo: specializzazione flessibile, produzione snella e fabbrica modulare
(Alternative storiche al fordismo: le tesi della 'specializzazione flessibile'; La scoperta del modello giapponese; I tratti essenziali del modello giapponese; Le intrinseche ambiguità del modello giapponese: con quali limiti è esportabile?; La via occidentale alla produzione snella: una ricerca alla Fiat Auto; Oltre la produzione snella: dalla Fabbrica Integrata alla Fabbrica Modulare; Conclusioni: oltre il taylorismo e oltre il fordismo; Bibliografia)
Indice dei nomi.

Collana: Sociologia

Argomenti: Sociologia economica, del lavoro e delle organizzazioni

Livello: Textbook, strumenti didattici

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