Mercato occupazionale e nuovi lavoratori: per una riflessione sul ruolo degli immigrati. Immigrazione e atteggiamenti della società in Italia e nei principali paesi dell'Unione europea

Titolo Rivista AFFARI SOCIALI INTERNAZIONALI
Autori/Curatori Franco Pittau
Anno di pubblicazione 2003 Fascicolo 2001/4
Lingua Italiano Numero pagine 22 P. Dimensione file 82 KB
DOI
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più clicca qui

Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.

Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF

Anteprima articolo

FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche

L’immigrazione è un fenomeno sociale da prendere in esame con pragmatismo e lungimiranza: queste doti sono necessarie specialmente quando si affronta il rapporto tra mercato occupazionale italiano e contributo degli immigrati. Per offrire il supporto a un dibattito approfondito sull’argomento vengono ripresi gli spunti di alcuni studi sociologici sull’argomento. Dopo la crisi petrolifera del 1973 deve ormai ritenersi superato il modello fordista, imperniato sulla centralità dell’industria come produzione di massa. L’attuale struttura produttiva è quanto mai frammentata e al suo interno hanno assunto una rilevanza preminente i servizi. In un contesto così mutato aumentano sia le professioni qualifica-te sia gli impieghi a bassa qualificazione (manutenzione, pulizia, custodia, sostegno alla famiglia, servizi vari per la vita quotidiana), svolti presso una galassia di piccole imprese a bassa tecnologia, a carattere informale e ad accentuata concorrenza. Perdu-rano anche le forme di impiego tradizionali, a loro volta spesso a carattere informale, quali l’artigianato, il piccolo commercio, le aziende minori, il lavoro indipendente. Nonostante questi radicali cambiamenti, si rimane spesso vittime di stereotipi e si ripete che il livello di disoccupazione è troppo alto, che la necessità più impellente consiste nell’incrementare il livello di competitività e che non serve l’apporto degli immigrati, a meno che non siano selezionati preventivamente.;

Franco Pittau, Mercato occupazionale e nuovi lavoratori: per una riflessione sul ruolo degli immigrati. Immigrazione e atteggiamenti della società in Italia e nei principali paesi dell'Unione europea in "AFFARI SOCIALI INTERNAZIONALI" 4/2001, pp , DOI: