Gruppo équipe e trattamento istituzionale delle patologie gravi

Titolo Rivista GRUPPI
Autori/Curatori Flavio Nosè
Anno di pubblicazione 2005 Fascicolo 2005/3
Lingua Italiano Numero pagine 14 P. Dimensione file 73 KB
DOI
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più clicca qui

Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.

Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF

Anteprima articolo

FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche

Vengono ripercorse le tappe che hanno portato nel tempo al consolidarsi della pratica istituzionale nel trattamento delle psicosi, nei suoi intrecci tra assistenza psichiatrica territoriale, psicoanalisi ed esperienze con i gruppi, riferendosi in particolare al tema del lavoro di équipe. Dopo aver sottolineato come questo percorso abbia portato a modelli di intervento molto elaborati e sufficientemente condivisi, ci si domanda se questo corrisponda nella quotidianità del lavoro istituzionale ad un livello soddisfacente di operatività. Riprendendo alcune riflessioni di Hinshelwood e Correale, ci si sofferma sulle cosiddette situazioni di impasse, intese, dal punto di vista istituzionale, come le situazioni che impediscono ad una équipe di funzionare come gruppo di lavoro. Se nel trattamento delle patologie gravi il gruppo curante può svolgere delle funzioni importanti che, seguendo Correale, possono essere definite di contenimento, di integrazione e di giustizia, proprio queste stesse funzioni sono fortemente ostacolate da una sorta di indeterminatezza metodologica che si è forse creata nella pratica dei Servizi, soprattutto in riferimento alle Strutture Intermedie, e dallo scarso approfondimento delle relazioni tra organizzazione istituzionale e funzionamento di gruppo, col risultato di rendere complesse e difficili le possibilità trasformative ed elaborative, e favorendo per contro l’instaurarsi di pratiche a prevalente contenuto assistenziale, spesso stereotipe e staccate dal nucleo di sofferenza dei pazienti. Al fine di ritrovare o mantenere la centralità della soggettività del paziente, si sottolinea l’importanza di una riflessione psicopatologica orientata psicodinamicamente intesa come interrogativo sulle modalità relazionali che un paziente è stato costretto a mettere in atto nel tentativo di sopravvivere al crollo psicotico e soprattutto su come tali modalità relazionali si ripropongano nel qui ed ora della relazione col gruppo dei curanti.;

Flavio Nosè, Gruppo équipe e trattamento istituzionale delle patologie gravi in "GRUPPI" 3/2005, pp , DOI: