Essere adolescenti in un corpo malato

Titolo Rivista GRUPPI
Autori/Curatori Chiara Maria Bignamini, Barbara Cadonati, Maria Simonetta Spada
Anno di pubblicazione 2012 Fascicolo 2011/1
Lingua Italiano Numero pagine 6 P. 39-44 Dimensione file 161 KB
DOI 10.3280/GRU2011-001004
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A differenza del bambino che vive il proprio corpo sostanzialmente quale tramite per fare e sentire, percependolo normalmente in virtù del suo essere un contenitore familiare e sicuro, l’adolescente guarda il proprio corpo chiedendogli di svolgere una funzione strutturante e integrante l’identità in trasformazione. La malattia, spesso vissuta come attacco al corpo, nell’adolescenza rischia di tradursi soprattutto come minaccia a tale funzione simbolica e al futuro. In queste situazioni spesso l’adolescente attiva, in modo più o meno consapevole, strategie e dispositivi con l’intento di auto proteggersi. Purtroppo non sempre tali difese raggiungono l’obiettivo per cui vengono attivate e si traducono in atti o processi autodistruttivi, di cui spesso chi le attiva ne ha solo parziale consapevolezza. Nell’articolo gli autori affrontano alcune di queste criticità, a partire dall’esperienza maturata nell’incontro con adolescenti che entrano in ospedale a causa di malattie croniche o ad insorgenza acuta, che richiede spesso lunghe degenze o interventi chirurgici. Infine gli autori suggeriscono alcune considerazioni circa una possibile funzione terapeutica che salvaguardi la continuità del processo di crescita e limiti il rischio di un appiattimento del mondo interno sulla malattia.;

Keywords:Adolescenza, corpo, malattia, identità, protezione, psicologia ospedaliera.

Chiara Maria Bignamini, Barbara Cadonati, Maria Simonetta Spada, Essere adolescenti in un corpo malato in "GRUPPI" 1/2011, pp 39-44, DOI: 10.3280/GRU2011-001004