Spazi sacri e fondazioni urbane nel mediterraneo delle diaspore. Il caso di Sant’Antioco

Titolo Rivista STORIA URBANA
Autori/Curatori Giampaolo Salice
Anno di pubblicazione 2018 Fascicolo 2018/159
Lingua Italiano Numero pagine 22 P. 5-26 Dimensione file 109 KB
DOI 10.3280/SU2018-159001
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Per secoli, i santi locali si sono mostrati in grado di incapsulare nella tradizione il continuo cambiamento degli assetti politici e produttivi dei luoghi a cui erano connessi. Così facendo, i santi patroni hanno operato come agenti di produzione del luogo, diventando il simbolo dell’identità locale. Questo è il caso di San Antioco, al quale deve il suo nome l’isola situata nella Sardegna sud-occidentale. Come questo saggio cercherà di mostrare, dal XVII secolo il Santo è diventato il pilastro di un sistema multilivellare e "periferico" di potere, gestito direttamente dalla città reale di Iglesias. Tuttavia, nel XVIII secolo, la Monarchia sabauda cerca di ripopolare l’isola del Santo, assegnandola a una colonia di coloni greci. Il progetto innesca l’aspra reazione della città di Iglesias. Durante il conflitto tra la città e lo Stato, il Santo gioca ancora un ruolo cruciale in termini di legittimazione delle tradizionali prerogative iglesienti. Allo stesso tempo, Antioco offre copertura legale alla fondazione di un nuovo villaggio sull’isola del santo e si pone come perno di un nuovo e policentrico senso locale di appartenenza, che sarà sfruttato dalla nuova comunità per spezzare ogni subordinazione nei confronti della città regia da cui è gemmata.;

Keywords:Colonizzazione interna, Diaspora, Culto dei santi, Regno di Sardegna

Giampaolo Salice, Spazi sacri e fondazioni urbane nel mediterraneo delle diaspore. Il caso di Sant’Antioco in "STORIA URBANA " 159/2018, pp 5-26, DOI: 10.3280/SU2018-159001