Titolo Rivista PSICOANALISI
Autori/Curatori Jacqueline Amati Mehler
Anno di pubblicazione 2020 Fascicolo 2019/2
Lingua Italiano Numero pagine 19 P. 7-25 Dimensione file 199 KB
DOI 10.3280/PSI2019-002002
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Questo scritto mira a descrivere "i tentativi di un gruppo di pionieri dedicatisi a sviluppare la nostra disciplina in un clima così avverso". Sebbene sia stato scritto molto, ho scelto di descrivere i tentativi di questi pionieri. Nono-stante i molti articoli e i libri sul Ventennio fascista, alcuni dettagli riguardanti la storia iniziale della psicoanalisi in Italia, depositati negli Archivi nazionali italiani in un file riservato classifi-cato come "Società Psicoanalitica Internazionale" (International Psychoanalytical Society), so-no meno conosciuti. Intellettuali noti, sotto l’influenza della Chiesa, si riferirono alla psicoanalisi - durante il Ventennio - come a una "sporca scienza pansessualista". Pionieri come E. Weiss, E. Servadio, N. Perroti, e in seguito C. Musatti, erano rimasti i soli psicoanalisti in attività. Il Giornale psi-coanalitico creato da Weiss poté durare solo due anni. La vicenda di Servadio è strettamente intrecciata a questi eventi e l’articolo dedica informazioni dettagliate alla sua dolorosa storia personale. Gran parte delle informazioni sono tratte da documenti riservati conservati negli Archivi di Stato italiani, riprodotti da Bellanova in Le due Gradive e da me citati in parte. Documenti interessanti mostrano come Carmine Senise, capo della polizia fascista che non aveva alcuna competenza scientifica, ebbe un ruolo importante nel qualificare la psicoanalisi come scienza degenerata: «sebbene l’attuale governo austriaco abbia cercato di nascondere la sua avversione per gli intellettuali ebrei, soprattutto medici e avvocati, lavora con grande atten-zione per eliminare questi elementi considerati dannosi, soprattutto dal punto di vista politico. Grazie all’esperienza austriaca e tedesca, si può certamente affermare che il 99% di medici, filosofi e avvocati, nonché studenti ebrei di università tedesche, austriache e cecoslovacche, sono orientati a sinistra. Diversi medici, che ora non sono in grado di lavorare e guadagnarsi da vivere in Austria, sono già venuti o hanno in programma di venire in Italia. A tempo debito queste persone costituiranno certamente una sfida all’elemento nazional-italiano».;
Keywords:Fascismo, "Ventennio", Trieste, Benedetto Croce, Imago, Archivi di Stato
Jacqueline Amati Mehler, Psicoanalisi e Fascismo in Italia in "PSICOANALISI" 2/2019, pp 7-25, DOI: 10.3280/PSI2019-002002