Titolo Rivista STORIA IN LOMBARDIA
Autori/Curatori Contardo Vergani
Anno di pubblicazione 2022 Fascicolo 2022/2
Lingua Italiano Numero pagine 25 P. 84-108 Dimensione file 1598 KB
DOI 10.3280/SIL2022-002004
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L’articolo delinea il ruolo innovatore di Baldo Rossi, primario dell’Ospedale Maggiore di Milano, nella Grande guerra, partendo dal contesto sanitario milanese prebellico e seguen- done le trasformazioni durante il conflitto. Rossi si interessò soprattutto ai feriti cavitari (cranio, torace, addome). Gli addominali a inizio guerra non venivano operati per la morta- lità troppo elevata. I chirurghi si divisero in astensionisti e interventisti. Rossi, convinto che si trattasse di un problema organizzativo, ideò, realizzò e diresse gli ospedali chirurgici mobili della Croce Rossa milanese, vere cliniche chirurgiche trasportate su camion, da in- stallare nelle immediate retrovie. Sulla sua idea la sanità militare realizzò sette analoghe Ambulanze Chirurgiche d’Armata. I risultati migliorarono enormemente raggiungendo una sopravvivenza del 38%, negli addominali operati, con effetto trascinante sugli altri ospedali da campo e importanti ricadute sulla chirurgia di pace. Le unità mobili furono una delle novità sanitarie più interessanti della guerra.;
Keywords:Prima guerra mondiale, Baldo Rossi, Ospedale Maggiore di Milano, ospe- dali chirurgici mobili, Ambulanze Chirurgiche d’Armata, chirurgia, storia militare.
Contardo Vergani, Chirurghi in grigioverde. Baldo Rossi, lo Zonda e gli ospedali chirurgici mobili nella Grande guerra in "STORIA IN LOMBARDIA" 2/2022, pp 84-108, DOI: 10.3280/SIL2022-002004