Un nodo impossibile da tagliare e difficilissimo da sciogliere, questo il welfare italiano nel suo attuale momento di evoluzione. Fra i pochi che non hanno abbandonato il campo Carla Collicelli rappresenta, anche per l'appartenenza Censis che trabocca nelle pagine di questo suo lungo lavoro, un esempio di assoluta fedeltà all'oggetto. Le pagine che seguono sono lo specchio di tale innovativa fedeltà all'oggetto ed alla complessità delle cose:

- dalla questione dell'equità e del conflitto;

- alle nuove modalità attraverso cui la domanda di welfare si esprime;

- al problema della articolazione territoriale del welfare;

- alla questione del mix tra elementi di mercato, di statualità e di socialità e più in generale della definizione dei nuovi confini, interni ed esterni, a livello orizzontale e a livello verticale;

- al nodo irrisolto della gestione democratica dell'intervento pubblico, ed in particolare dei meccanismi della delega e della rappresentanza.

Di tali questioni, che stanno alla base della attuale discussione sulla riforma del welfare-state in Italia, nonché delle evidenze empiriche che nel corso degli ultimi anni il Censis ha elaborato e prodotto, il presente testo offre una esposizione sintetica, che vuole avere lo scopo di documentare e commentare la lunga deriva che ha portato il paese all'attuale stato avanzato di dibattito.

Carla Collicelli ha studiato a Roma - dove si è laureata con Aldo Visalberghi - e si è specializzata a Francoforte sul Meno con Wolfgang Mitter. Dal 1980 lavora al Censis, di cui è attualmente vicedirettore e dove ha diretto ricerche su diversi aspetti della realtà sociale italiana. Si occupa in modo particolare di stato sociale e di dinamiche socio-economiche dello sviluppo, e su questi temi ha pubblicato saggi e testi di riflessione. È esperto Cnel per le politiche sociali e membro di organismi consultivi sulle politiche sociali in Italia e all'estero.