Nei nuovi programmi per la scuola elementare, l'educazione al suono e alla musica viene finalmente elevata a disciplina educativa.

Volendo ricercare una "data" da indicare come inizio del processo che ha condotto a questo risultato, dovremmo risalire alla riforma della scuola media unificata (1963) e ai programmi che né scaturirono. Da quel momento l'educazione musicale ha cominciato ad abbandonare una visione evasivo-emozionale che l'aveva vista, all'interno dell'ordinamento scolastico, tollerata ma non gradita, presente ma relegata fra i momenti della distensione e del gioco ricreativo o peggio ancora strumentalizzata per, fini ideologici.

Oggi l'educazione musicale è intesa come linguaggio atto alla formazione e allo sviluppo di capacità relative alla percezione, comprensione e produzione della realtà sonoro/musicale nel suo complesso. Educare al suono e alla musica sarà il nuovo compito per l'educatore che dovrà approfondire le sue conoscenze riguardo a molti aspetti quali:

- il suono come evento acustico; - il suono e la musica in rapporto ad altri linguaggi;

- la voce cantata e parlata; - l'ascolto nei suoi aspetti analitici e interpretativi, ed altri ancora. Questo nuovo "incarico" susciterà molti interessi ma anche non , poche apprensioni negli operatori scolastici.

Come utilizzare i suoni e la musica in esperienze di teatralizzazione? Come, dove, quanto, quando ascoltare musica? Quali sono i modi corretti per educare una voce, o come iniziare una attività di composizione in classe?

E' per venire incontro a queste esigenze che nasce questo libro, articolato in sette brevi saggi, già argomenti di altrettanti incontri laboratoriali svoltisi nella sede del Distretto scolastico di San Miniato (Pisa) con un numeroso gruppo di docenti elementari.