La qualità/efficacia dell'istruzione ha rappresentato, in ogni tempo, l'implicito ed ovvio obiettivo perseguito da tutte le istituzioni scolastiche: soltanto che, per realizzarla, erano utilizzate risorse organizzative e didattiche generalmente fondate su principi e metodi selettivi e, dunque, sulla esclusione e sulla espulsione.

I processi di democratizzazione politica, sociale e culturale hanno avuto, tra le altre numerose e profonde conseguenze, anche quella di far diventare generale e comune acquisizione il concetto secondo cui la qualità dei servizi resi dallo Stato corrisponde ad un preciso ed ineliminabile diritto di ciascun cittadino; nel caso della scuola, inoltre, il riferimento alla qualità ha messo in luce la profonda contraddizione tra politiche dirette all'estensione dell'istruzione a tutti i cittadini e l'uso di tecniche didattiche e di ordinamenti basati sulla gerarchia dei saperi, su metodi selettivi, sulla discontinuità dei percorsi formativi, ecc.

La qualità dell'istruzione, allora, specialmente nella scuola aperta a tutti, significa, essenzialmente, potenziamento della ricerca didattica orientata alla individualizzazione dei percorsi formativi, alla realizzazione di istituzioni scolastiche dotate di autonomia organizzativa e didattica, di flessibilità e di capacità progettuale, sì da essere in grado, ciascuna, di interpretare i bisogni educativi delle comunità e dei singoli.

Il Convegno di Cassino (28-30 gennaio 1999), di cui si pubblicano in questo volume gli Atti, ha visto la partecipazione di autorevoli protagonisti della ricerca pedagogica italiana ed europea, ha consentito un confronto tra la situazione italiana e quella delle tre nazioni dell'Europa mediterranea - Francia, Spagna e Portogallo -, confronto particolarmente proficuo ed interessante nel momento in cui l'intero continente europeo è impegnato in un profondo processo di integrazione dei sistemi formativi, ed ha suscitato infine una straordinaria partecipazione di docenti e dirigenti della scuola "militante": segno, questo, della vitalità culturale e "politica" della scuola italiana, nonostante la pluridecennale assenza di iniziative riformatrici.

Contributi di : Luciana Bellatalla (Università di Ferrara), Rogério Fernandes (Università di Lisbona), Franco Frabboni (Università di Bologna), Maura Gelati (Università di Lecce), Giovanni Genovesi (Università di Ferrara), Roberto Maragliano (Università di Roma Tre), Miguel Beas Miranda (Università di Granada), Paolo Russo (Università di Cassino), Cesare Scurati (Università Cattolica di Milano), Michel Soëtard (Università Cattolica di Angers).

Paolo Russo è docente di Storia della scuola e delle istituzioni educative nell'Università di Cassino, Direttore del Dipartimento di scienza e società della medesima università, direttore del Laboratorio di ricerca per la formazione permanente, membro del consiglio direttivo del CIRSE.