L'inserimento degli stranieri nelle città ne modifica profondamente l'assetto non solo fisico, ma politico, sociale, culturale, demografico ed economico. Mutano i confini, gli usi, le pratiche. Il fenomeno migratorio spariglia gli assetti costituiti con una forte ambiguità, mettendo alla prova la conformazione socio-territoriale e il sistema dei diritti, della rappresentanza e della cittadinanza, costituendo d'altro canto una grande opportunità per la sperimentazione di pratiche innovative sia istituzionali che sociali.
Negli ultimi anni il tema immigrazione si è configurato come issue fortemente politicizzata, nei confronti della quale più che una lucidità nell'orientamento e programmazione degli interventi, hanno giocato azioni dalla forza retorica tese ad allargare il consenso politico della classe dirigente piuttosto che soffermarsi e restituire, nelle agende politiche come nei mass media, la dimensione reale del fenomeno.
L'intento di questo volume, pensato per la didattica, è quello di offrire una carrellata vasta sulle tematiche che l'immigrazione accende nelle società di accoglienza e si concentra prevalentemente sulla dimensione urbana, strategica per osservare sia le trasformazioni fisiche che sociali, e di dare la misura dell'impatto del fenomeno nel locale, il livello maggiormente in causa nelle dinamiche di insediamento e stabilizzazione degli immigrati.
Il testo è diviso in due sezioni. La prima parte riporta i principali temi e le prospettive del fenomeno attraverso una analisi in chiave storica e comparata, dove vengono approfondite le relazioni tra migrazioni internazionali, mercato del lavoro e dell'abitazione, con uno sguardo rivolto alle politiche di immigrazione e per gli immigrati. Nella seconda parte ampio spazio è dedicato all'analisi dei modelli insediativi degli immigrati nelle aree urbane, in particolare nella città di Roma, dove vengono tracciate le principali trasformazioni nelle pratiche di convivenza e nell'uso dello spazio.
Nel processo di reinvenzione, adattamento e mutazione dei connotati sociali, politici, economici e fisici, la città costituisce di fatto - ieri come oggi - un campo d'osservazione privilegiato; per la densità dei fenomeni al suo interno, la pluralità dei soggetti coinvolti, la strategicità sul piano economico e il suo essere volano di una innovazione concepita nel modo più ampio.

Silvia Lucciarini è ricercatrice in Sociologia economica presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università La Sapienza di Roma. I suoi principali ambiti di ricerca sono le politiche sociali, lo sviluppo locale e la mobilità internazionale. Insegna Sviluppo locale e sociologia del welfare e Progettazione dello sviluppo locale.