Il bambino nella società civile, nella trama delle sue istituzioni, al centro delle previdenze del Welfare state, visto da un osservatorio internazionale privilegiato quale quello dell'Ocse: questa la tematica del testo. Non si tratta però di una rassegna delle politiche sociali per i più giovani nei vari paesi, perché l'autore si impegna a guardare al di là delle affermazioni dei rapporti ufficiali, d'individuare dinamiche e dialettiche recenti e meno prossime, che hanno portato a polarizzare l'interesse pubblico sull'infanzia e sulla prima educazione, fino a rilevare una serie di problemi drammaticamente irrisolti.

Da quest'ottica Norberto Bottani presenta e discute il diffuso dirigiamo pubblico della vita privata e la partecipazione comunitaria nella gestione dei servizi per la prima età; gli ostacoli a una politica coordinata dei servizi parallela all'affermarsi diffuso dello stato assistenziale; l'apparente crisi, ma l'effettiva resistenza della famiglia come presidio del sociale; il nascere di istituzioni educativi prescolastiche e il difficile raccordo tra asilo-nido, scuola materna ed educazione primaria; le plurime pedagogie della prima età e le loro conseguenze nella pratica istituzionalizzata; le iniziative per diminuire lo svantaggio culturale e la loro riuscita solo parziale.

Fuoco ideale del discorso svolto negli otto capitoli del volume è il bambino di oggi che, fortemente istituzionalizzato, attraversa sempre più vigilato, gli spazi che gli sono destinati nel pubblico, ma è pur sempre una realtà essenziale, autonoma e progettuale di un sociale che intende rinnovarsi.

Il testo, che costituisce una prima, importante, integrazione del divario fra conoscenza scientifica del bambino e organizzazione delle agenzie educative per la prima età. si rivolge specialmente a educatori, politici, studiosi dell'infanzia.

Norberto Bottani (Mendrisio, 1940) ha studiato pedagogia a Friburgo (Svizzera). In seguito si è occupato di sistemi educativi e di politica della ricerca in educazione, dapprima all'Ufficio federale dell'educazione e della scienza a Berna, poi al Ceri presso I'Ocse a Parigi, dove ha diretto fino al 1980 il progetto internazionale di ricerca sulle politiche per l'infanzia ed è attualmente responsabile del progetto «L'educazione e il pluralismo linguistico e culturale.. E' coautore di L'éducation récurrente en Suisse (1976) e ha curato i testi sulla prima infanzia editi recentemente dall'Ocse.