Dieci anni di crisi hanno aggravato un processo di "deterritorializzazione" del Paese che va avanti da decenni. La prospettiva spesso proposta, per rimanere "competitivi" nei mercati globali, di una "cosmopolis" omogenea ed indifferenziata si è dimostrata, a dir poco, inadeguata. La domanda è se sia possibile una narrazione del territorio (che definiamo "ecopolis") che, nel rilanciare le qualità e potenzialità dei diversi oikoi locali, migliori complessivamente anche la qualità dell’ambiente globale.