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Il finanziamento del settore idrico in Italia versa in condizioni di criticità sia per quanto riguarda le disponibilità, sia a livello normativo. Alla luce dell’apprezzamento riscosso negli Stati Uniti dai fondi rotativi idrici, gli State Revolving Funds, è stata avanzata da più parti la proposta di istituire anche in Italia strutture finanziarie analoghe. In questo lavoro abbiamo articolato un modello di fondo rotativo quanto più possibile adeguato rispetto alla situazione italiana. Tuttavia potrebbe ritenersi non realizzabile, nella situazione italiana, la erogazione di larghe somme da parte del settore pubblico ai fondi rotativi per gli investimenti nel settore idrico avente l’effetto di aumentare il debito pubblico. È evidente peraltro che, con gli attuali vincoli al debito pubblico, gli investimenti pubblici nel settore idrico dovrebbero in ogni caso spiazzare altre tipologie di investimenti infrastrutturali: ciò nell’attesa della possibile adozione di qualche forma di golden rule, la quale rappresenterebbe in realtà l’unica soluzione adeguata alla carenza di tutte le tipologie di infrastrutture pubbliche. Un’alternativa più realistica rispetto a quella dei fondi rotativi sembra essere quella dell’istituzione di fondi di garanzia, che risponderebbero delle obbligazioni assunte (attraverso le garanzie rilasciate) con il loro patrimonio che verrebbe escusso a richiesta delle banche finanziatrici al verificarsi dell’eventuale default.
L’industria idrica necessita di ingenti risorse finanziarie secondo modalità particolarmente articolate, e ciò richiede l’adozione di forme di finanziamento innovative e flessibili – in funzione delle molteplici esigenze del settore – che vengono studiate in questo volume.
cod. 380.379
L’industria idrica necessita di ingenti risorse finanziarie secondo modalità particolarmente articolate, e ciò richiede l’adozione di forme di finanziamento innovative e flessibili in funzione delle molteplici esigenze del settore. Nel contesto del progetto “finanza e regolazione nel settore idrico”, il volume analizza in modo dettagliato queste diverse tipologie di innovazioni finanziarie.
cod. 380.375
A Conference Report
In 2008 the Chamber of Commerce of Genoa set up the Permanent Observatory on the Economies of the Mediterranean. It was presented to firms and academics at a conference held on 21st November 2008. This volume contains the proceedings of the conference and a first set of essays focusing on methodological and applicative aspects of country risk analysis, assessment of the short-term volatility of key macroeconomic variables and analyses of sustainability in the long term.
cod. 365.754
Assetti istituzionali e organizzativi. Volume II
Le implicazioni delle scelte strategiche nel settore idrico effettuate in alcuni specifici paesi: il modello di regolazione e gestione del settore idrico a competenze fortemente frammentate adottato in Olanda; le implicazioni del modello di concessione spagnolo sulla efficienza produttiva; vantaggi e svantaggi delle società a capitale misto pubblico-privato nella situazione italiana; le politiche tariffarie in Germania, Spagna e Francia, etc.
cod. 380.359
Assetti istituzionali e organizzativi . Volume I
Nel volume The Economics of the Water Industry: Technology, Ownership and Efficiency, pubblicato dalla Fondazione Amga nel 2005, venivano messe a punto una serie di questioni metodologiche sull’economia del settore idrico attinenti, tra l’altro, le implicazioni in termini di efficienza produttiva e di efficienza allocativa di alternativi assetti istituzionali e organizzativi del settore. Questi assetti sono analizzati nel presente volume in modo diffuso per Francia, Spagna e Germania.
cod. 380.350
In Spagna l’offerta di servizi idrici urbani è di competenza dei singoli comuni, che possono optare per distinte forme di gestione diretta e indiretta, oppure consorziarsi con altri enti ed istituzioni, tra cui organismi responsabili di singole fasi della filiera idrica. La legge, nel rispetto del principio dell’autonomia locale, conferisce piena libertà di scelta all’ente locale fra le molteplici forme di gestione previste. Anche se tale libertà dà luogo ad un’ampia casistica di modalità organizzative, ognuno dei (circa) 8100 monopoli idrici urbani può essere ricondotto a una delle tre configurazioni tipo.
Il sistema idrico francese è basato su due importanti leggi del 1964 e del 1992 che ne fissano i principi cardine, come la suddivisione del territori nazionale in sei bacini idrografici. In ogni bacino sono presenti due istituzioni: l’Agenzia dell’Acqua in possesso del potere esecutivo e il Comitato di Bacino, una sorta di parlamento dell’acqua che ha il compito di redigere dei piani d’azione denominati SDAGE (Schémas Directeurs d’Aménagement et de Gestion des Eaux) che fissano le linee guida della politica idrica per i successivi 15 anni. Il prezzo dell’acqua si fonda su due principi che permettono al settore idrico il quasi completo autofinanziamento: l’eau paie l’eau e pollueur-payeur. L’organizzazione del servizio idrico è stabilita dal governo municipale che può scegliere se gestire direttamente il servizio o se delegarlo ad una società privata: attualmente in Francia la gestione delegata rappresenta il metodo più impiegato.
cod. 380.300