LIBRI DI LUCA BALDISSARA

Perché una pubblica opinione che sembra essere in gran parte neutralista non ha alcuna influenza sulla decisione del governo di entrare in guerra guerra? Ci sono molte ragioni, ma non vi è alcun dubbio che l’intervento delle minoranze sia in grado di giocare a favore dell’entrata in guerra grazie al metodo militare applicato alla mobilitazione politica.

Luca Baldissara, Fabio Dei, Mariachiara Conti

Discutendo di Gap. Tre letture del libro di Santo Peli

ITALIA CONTEMPORANEA

Fascicolo: 281 / 2016

Fra le pubblicazioni edite in occasione del Settantesimo anniversario della Resistenza il testo di Santo Peli "Storie di Gap. Terrorismo urbano e Resistenza" (Einaudi, 2014) si presenta come il contributo di ricerca più originale e innovativo. Un viaggio in una dimensione di militanza resistenziale “diversa”, segnata da regole di comportamento e dilemmi morali estremi, che per il particolare contesto di lotta e gli obiettivi di base che la caratterizzano impone ai suoi protagonisti un “corpo a corpo” personale con il tema violenza, sia agita sia subita. Per restituire la ricchezza delle diverse prospettive e sfaccettature interpretative presenti nel testo abbiamo scelto di chiedere una recensione a tre autori di generazioni e discipline diverse: Luca Baldissara, storico della guerra e della Resistenza; Fabio Dei, antropologo culturale specializzato in studi sulla violenza; Mariachiara Conti, dottoranda dell’Università di Cassino e del Lazio meridionale, impegnata in un progetto di ricerca sui Gruppi d'Azione Patriottica.

Philip Cooke, Luca Baldissara

Attorno alla storiografia della Resistenza nel suo Settantesimo

ITALIA CONTEMPORANEA

Fascicolo: 277 / 2015

Philip Cooke (Passato, presente e futuro della storiografia sulla Resistenza italiana) fa il punto sulla ricerca scientifica sulla Resistenza e ne individua possibili future direzioni a partire dal fulcro interpretativo del volume di Claudio Pavone, Una guerra civile: le "tre guerre". Se gli studi sulla guerra di liberazione, da sempre privilegiati dalla storiografia, si sono arricchiti del filone di ricerca sui massacri, che ha permesso una diversa comprensione del 1943- 1945 formulando il concetto di "guerra ai civili", occorrerebbe invece approfondire il tema della "guerra civile" e della "guerra di classe", sinora trascurate, avviando ricerche sulle percezioni e le condizioni dei soggetti non direttamente coinvolti dalla guerra civile per fornire un quadro più dettagliato della storia sociale dell’Italia nel conflitto. Inoltre, l’estensione della cronologia del periodo resistenziale oltre il 25 aprile, fatta propria dagli studi sulla violenza postbellica e sulla memoria, dovrebbe sollecitare lavori che ricostruiscano il lascito della Resistenza anche a livello internazionale.
Luca Baldissara (Ripensando la storia della Resistenza) ripercorre gli studi sul 1943-1945 e ne individua fasi e rilevanze, segnate dal nesso tra dimensione storiografica e civile: il periodo 1945-1975, caratterizzato da ricerche sostenute dalla domanda su quanto dei programmi e delle aspirazioni del Quarantacinque si fosse tradotto in realtà nel dopoguerra; i vent’anni successivi, in cui la Resistenza pare sul punto di essere riconosciuta come l’esperienza di riferimento per il paese e si sviluppa un’intensa attività di ricerca e ampliamento del campo di studi. In prossimità del Cinquantesimo, se con la "seconda repubblica" si assiste a una revisione del discorso pubblico sulla Resistenza, fondata sul "paradigma vittimario" e su una memoria dell’antifascismo in termini di antitotalitarismo postcomunista, nuovi lavori allargano invece la prospettiva di indagine dai combattenti ai civili, individuando una specifica forma di controguerriglia e di governo del territorio dell’occupante, la "guerra ai civili", che modifica il tradizionale contesto della resistenza partigiana. L’autore indica per il futuro la necessità di sviluppare, tra gli altri, tre indirizzi di ricerca: sui percorsi di esperienza che nei mesi e negli anni precedenti al 1943 portano i singoli alla decisione di combattere; sulla conduzione della guerra che incuba nella popolazione un’estesa "resistenza alla guerra"; sulle zone rimaste in ombra della guerra partigiana.

Filiberto Agostini

Le amministrazioni comunali in Italia.

Problematiche nazionali e caso veneto in età contemporanea

Prendendo le mosse dagli albori dell’800 per arrivare ai problemi di oggi, il volume affronta problematiche di carattere politico, economico, sociale, amministrativo e giuridico: ordinamento comunale e sua trasformazione, ceti dirigenti, rapporti fra amministrazione e politica, autonomie municipali, cittadinanza politica, leggi elettorali, assistenza e servizi sociali, fiscalità comunale, problemi di assetto e di relazioni dopo l’istituzione delle regioni. L’ottica nazionale è arricchita dall’analisi della realtà regionale veneta.

cod. 1792.144

Maurizio Ridolfi

Il Comune democratico.

Autogoverno, territorio e politica a Pesaro negli anni di Marcello Stefanini (1965-1978)

Nell’Italia repubblicana fu spesso nelle amministrazioni municipali che emerse una classe dirigente all’altezza della modernizzazione del Paese e di una democratizzazione della partecipazione politica. Il libro esamina il caso di Pesaro, con attenzione agli anni tra il 1965 e il 1978, in cui sindaco fu Marcello Stefanini. Una vicenda esemplare degli anni della “grande trasformazione”, attraverso un forte nesso tra tradizioni civiche e culture di governo municipale, classi dirigenti e sviluppo della società locale.

cod. 1792.145

Luca Baldissara

Lo spazio degli storici

MEMORIA E RICERCA

Fascicolo: 22 / 2006

In history and social sciences the concept of space has seen like a pre-existent order in which the protagonists are temporal processes. Some geographers have pointed at centrality of environmental element in changing processes, but, until now, this suggestion has not been taken into account because of lack of dialogue between this two intellectual spheres. The necessary historical reappropriation of space also needs to fill up conceptual distance between the definition of space and place, divided in the historical dialect: place is the framework of the conflict, space in the frame of social control. The uninterrupted geographical expansion of capitalistic world-system leads to favourable places for lack of conflict and fragility of rules. These places assure the control of the space in relation to resources, working classes, markets.

Luca Baldissara

Democrazia e conflitto.

Il sindacato e il consolidamento della democrazia negli anni Cinquanta (Italia, Emilia-Romagna)

cod. 1792.79