A muovere da alcuni assunti-chiave della pedagogia sociale e della famiglia, l’articolo si concentra sui problemi di natura relazionale che possono rinvenirsi all’interno delle compagini domestiche, aprendo a ulteriori piste di ricerca di valore e importanza emergenziali. Dapprima, è analizzato il sottosistema fraterno e/o sororale nelle ricadute evidenti che il modello di coppia coniugale incarna agli occhi dei figli, sino a fondare una o più "sottofamiglie" interne al sistema familiare nella sua complessità globale. Successivamente, si prende in considerazione il peculiare rapporto che la madre è solita intrattenere con i figli di sesso maschile, nel tentativo di argomentare le ragioni del maggiore investimento emotivo della madre medesima qualora la prole, in quanto sessualmente differente da lei, testimoni, a maggior ragione, la sua onnipotenza generativa.
Infine, l’attenzione dell’autore si sposta su una modalità relazionale di marca paterna poco indagata in seno al sapere pedagogico contemporaneo, forse in ragione della tenerezza dei nuovi padri: il residuo patriarcale della competizione fra padre e figlio, che si tramuta, qualora il padre sia di giovane età, in una sorta di ideologia amicale, altrettanto tirannica rispetto alla relazione austera e autoritaria che lasciava il figlio, di fatto, orfano di padre.