Gli esseri umani comprendono e danno un senso al mondo sociale utilizzando la cognizione sociale, ovvero processi cognitivi attraverso i quali vengono comprese, elaborate e ricordate le proprie interazioni con gli altri (Morgan et al., 2017). Il termine cognizione sociale in maniera generale, viene riferito alle operazioni mentali che sono alla base delle interazioni sociali, tra cui percepire, interpretare e generare risposte alle intenzioni, alle disposizioni e ai comportamenti degli altri (Green et al., 2008). Un livello di ordine superiore della cognizione sociale è rappresentato dalla capacità di comprendere e ragionare sugli stati mentali e affettivi propri e altrui, utilizzando tale comprensione per risolvere i problemi e gestire la sofferenza soggettiva, livello definito mentalizzazione (Bateman & Fonagy, 2012; Choi-Kain & Gunderson, 2008) o metacognizione (Semerari & Dimaggio, 2003). L’attivazione dei sistemi motivazionali interpersonali, così come degli schemi relazionali, possono influenzare l’intersoggettività e le capacità mentali necessarie per gestire i compiti della vita e le relazioni interpersonali.La compromissione della cognizione sociale, così come le disfunzioni delle diverse abilità metacognitive sono riconosciute come una caratteristica chiave di diverse condizioni psicopatologiche.
In questo articolo viene presentato il caso clinico di Monica, una donna di 32 anni che richiede una psicoterapia per un Disturbo di ansia sociale che sta mettendo a rischio il suo nuovo lavoro. L’ansia sociale è definita come una sindrome cognitivo-affettiva contraddistinta da apprensione e intensa paura che si manifesta in situazioni sociali in cui la persona è sottoposta alla valutazione oppure allo sguardo degli altri (Grimaldi, 2008; Leary & Kowalski, 1995). Gli approcci cognitivisti hanno studiato e approfondito le tematiche dell’ansia sociale, con la formulazione di diverse teorie e modelli (Beck & Emery, 1985; Clark & Wells, 1995; Hofmann, 2007; Moscovitch, 2009; Orazi & Mancini, 2011; Rapee & Heimberg, 1997; Rapee, 2010; Schlenker & Leary, 1982b; Stopa, 2009). A partire da questi modelli, sono stati implementati trattamenti efficaci per l’ansia sociale, tra cui i protocolli di trattamento della terapia cognitivo-comportamentale che sono ad oggi i più validati e statisticamente più efficaci. Tuttavia, questi modelli si focalizzano sui meccanismi di mantenimento, senza indicare come essi potrebbero svilupparsi, né specificare una base eziologica del disturbo (Wong et al., 2017), con ripercussioni sull’impostazione del trattamento. Il caso di Monica viene di seguito formulato facendo riferimento al Modello Cognitivo Integrato (Grimaldi, 2019) basato appunto sull’integrazione di modelli e ricerche provenienti da diversi ambiti al fine di costruire un modello psicopatologico che spieghi lo sviluppo e il mantenimento dei vari disturbi d’ansia sociale, e sulla base del quale mettere a punto un intervento terapeutico maggiormente efficace.
Psicologia e psicoterapia cognitiva delle relazioni intime
Come si fa, in psicoterapia, ad aiutare le persone se vivono problemi d’amore? Un libro concreto, strettamente legato alla pratica clinica della psicoterapia cognitivo-comportamentale e cognitivo-sociale, destinato agli specialisti del campo e agli psicoterapeuti in formazione. Ma anche un testo per tutte le persone di cultura interessate alla psicologia dell’amore e alla psicoterapia delle relazioni intime problematiche.
cod. 1250.249
Clinica e terapia in una prospettiva cognitivista integrata
In una prospettiva clinica cognitivista, una descrizione approfondita dei principali disturbi appartenenti allo spettro dell’ansia sociale: il disturbo d’ansia sociale e il disturbo evitante di personalità. I capitoli dedicati al trattamento descrivono le varie fasi dell’intervento in maniera dettagliata, facendo ampio uso di vignette cliniche esemplificative e seguendo un approccio step-by-step. Tale approccio rende sicuramente più fruibile la comprensione delle strategie terapeutiche e delle tecniche impiegate.
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Strumenti di psicoterapia cognitiva per una comunicazione funzionale
Il volume intende esplorare numerosi aspetti della comunicazione interpersonale e sociale non solo nelle diverse organizzazioni di pensiero, ma anche nei disturbi psicopatologici più diffusi. In particolare descrive gli strumenti concettuali e operativi che la psicoterapia cognitiva ha costruito e che potrebbero risultare utili in questo percorso.
cod. 1305.188
Le diverse forme di depressione e i possibili interventi terapeutici
Un testo di riferimento per psicoterapeuti in formazione e chiunque voglia capire cosa sia realmente la malattia del secolo: la depressione. Il volume illustra le caratteristiche e le modalità dei diversi tipi di depressione, i disturbi dell’umore, le tecniche per ristrutturarne gli elementi psicopatologici e i modelli disponibili per la riorganizzazione terapeutica dei pensieri, delle emozioni, dei comportamenti, delle relazioni e dei significati.
cod. 1250.180
Conoscere la timidezza, comprenderne i significati evidenti e quelli nascosti, differenziarne le diverse forme: il libro fornisce una precisa “guida all’auto-aiuto”, per fronteggiarla, modularla, utilizzarla talvolta come risorsa. Il testo propone inoltre una strategia di prevenzione, in forma di guida per genitori e insegnanti, allo scopo di ridurre il rischio di “costruire” una timidezza non necessaria nei soggetti in età evolutiva.
cod. 239.186