Possiamo pensare ad una modifica apparentemente solo tecnica del percorso formativo del laureando in medicina (quale potrebbe essere la nuova tabella XVIII) come al punto di partenza di una riforma destinata a stravolgere le strutture delle Facoltà Mediche? E l'enunciazione di obiettivi tanto altamente ambiziosi quanto generici, può essere ritenuta l'inizio di una ridefinizione della società medica, che il politico non ha avuto il coraggio d'affrontare in maniera diretta? 0 non invece l'espressione di un voler tutto cambiare, in apparenza, perché tutto rimanga, nella sostanza, invariato con limitati spostamenti di poteri interni? In una trattazione concisa vengono discussi molti dei problemi che il docente delle Facoltà Mediche si troverò ad affrontare nel quotidiano, conseguenza dell'impatto di una riforma che vuoi modificare il prodotto finale dei lavoro di docenti e studenti.

Viene messa in risalto la dovizia di particolari che accompagna l'esposizione degli ambiziosi obiettivi, in contrasto con la vaghezza dell'analisi delle difficoltà da superare e degli strumenti necessari a perseguirli.

Queste considerazioni, da parte di un addetto ai lavori, vogliono rendere partecipi dell'iter mentale e psicologico di chi vuole impegnarsi in modifiche strutturali di cui avverte e conosce l'esigenza, ma trova difficoltà a mettersi in sintonia con gli estensori della riforma.

Finisce, quindi, coi porre in discussione il rapporto obiettivi-possibilità di risultato, ma anche col proporre cose che inutilmente ha cercato nelle innovazioni enunciate, benché possibili nel contesto della legislazione vigente.

Enrico Gallo è professore associato di Patologia Speciale Chirurgica alla Facoltà di Medicina dell'Università di Milano. Ha lavorato presso la State University of New York at Buffalo come Researche instructor in Surgery e membro di quella Facoltà, ed ha compiuto numerosi soggiorni di studio presso istituti universitari all'estero. E titolare della Cattedra di Patologia Speciale Chirurgica presso il Polo Didattico S. Paolo a Milano.