Il saggio compara la nuova disciplina italiana in tema di licenziamento ingiustificato (l. n. 92 del 2012) con quella tedesca, accennando anche a quella di altri ordinamenti di civil e common law. Dall’analisi dell’autore emerge che la disciplina italiana, a dif- ferenza di quella tedesca, è stata impostata in modo sanzionatorio: per procedere ad un licenziamento per inadempimento il datore di lavoro continua a dover seguire una disciplina molto più complessa di quella tedesca e la scelta tra reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro oppure riconoscergli un’indennità risarcitoria non dipende dalla persistente possibilità di collaborazione tra le parti bensì dal tipo di vizio che caratterizza l’ingiustificatezza del licenziamento illegittimo. La disciplina italiana non pare aver complessivamente tenuto conto a sufficienza dell’esigenza di garantire l’efficienza dell’organizzazione del lavoro.