Journal title SOCIETÀ E STORIA
Author/s Francesca Tacchi
Publishing Year 2004 Issue 2004/103
Language Italian Pages 29 P. File size 131 KB
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Da ormai un ventennio è significativa la presenza delle donne italiane nelle professioni giuridiche, pur essendo caduti rispettivamente dal 1920 e dal 1963 gli ostacoli che avevano loro impedito di accadere all’avvocatura e alla magistratura. Molte delle opportunità oggi considerate naturali, sono faticose conquiste di una storia di lungo periodo, contrassegnata da alcune tappe fondamentali: l’età liberale, in cui le donne, ammesse all’università, non possono accedere allo sbocco naturale degli studi giuridici, l’avvocatura, fino alla legge di riconoscimento giuridico del 1919. Gli effetti del regolamento di attuazione del 1920, che introdusse gravi limitazioni, si sentirono negli anni successivi, combinandosi con la politica messa in atto dal regime fascista nei confronti delle donne lavoratrici. Le difficoltà d’inserimento nel mondo forense indussero molte laureate in Legge a ritagliarsi uno specifico campo d’interesse professionale (il diritto di famiglia) o a cercare sbocchi professionali meno qualificanti (esempio come assistenti sociali). Risale al secondo dopoguerra il boom delle iscritte a Giurisprudenza e, progressivamente, agli albi professionali. Si propone un’indagine storico-sociale di lungo periodo, soffermandosi su alcuni casi di studio, per ricostruire i frammenti della biografia collettiva delle laureate in Giurisprudenza.
Francesca Tacchi, Dall'esclusione all'inclusione. Il lungo cammino delle laureate in Giurisprudenza in "SOCIETÀ E STORIA " 103/2004, pp , DOI: