Il valore economico dell'innovazione tecnologica in sanità

Journal title ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO
Author/s Giuseppe Clerico
Publishing Year 2007 Issue 2007/1 Language Italian
Pages 26 P. 67-92 File size 77 KB
DOI
DOI is like a bar code for intellectual property: to have more infomation click here

Below, you can see the article first page

If you want to buy this article in PDF format, you can do it, following the instructions to buy download credits

Article preview

FrancoAngeli is member of Publishers International Linking Association, Inc (PILA), a not-for-profit association which run the CrossRef service enabling links to and from online scholarly content.

In tutti i Paesi, in particolare in quelli dell’area OCSE, nel corso del ventesimo secolo si è avuto un forte incremento dell’aspettativa di vita. A questo risultato ha fornito un contributo determinante l’innovazione tecnologica, in particolare quella farmaceutica. Questo risultato ha favorito un incremento nel benessere sociale in virtù del miglioramento del livello di salute della popolazione con particolare riguardo alla riduzione del tasso di mortalità. L’innovazione tecnologica (I.T.) favorisce a livello individuale la massimizzazione dell’utilità attesa del ciclo vitale. In particolare, l’I.T. favorisce una riduzione del tasso di mortalità e un miglioramento della qualità della vita. In sostanza, l’I.T. genera un aumento dei QALYs (anni di vita ponderati con la qualità della vita). Il miglioramento dello stato di salute favorito dalla I.T. è tanto più grande: quanto più è grande la popolazione interessata; quanto più è grande il reddito medio individuale del ciclo vitale; quanto più è grande il livello di salute esistente; quanto più una parte crescente della popolazione si avvicina all’età in cui cresce la probabilità di dover fronteggiare una malattia (fase dell’invecchiamento). Il miglioramento del livello di salute, in particolare favorito dalla I.T., presenta le caratteristiche della complementarietà. L’aumento dell’aspettativa di vita, indipendentemente dalla fonte, rende la persona più propensa a pagare per un ulteriore incremento del livello di salute. Infatti, il miglioramento del livello di salute stimola la persona a valutare maggiormente la vita residua attesa. I principali risultati del lavoro sono i seguenti. a) La disponibilità individuale a pagare per l’I.T. è positivamente correlata alla ricchezza. b) La maggiore propensione individuale a pagare per la salute non dipende solo dal fatto che la I.T. accresce l’utilità del reddito e del consumo, ma anche dal fatto che la I.T. aumenta l’utilità derivante dal tempo libero (ciò vale in generale per tutti, ma in particolare per le persone anziane ormai fuori dal circuito produttivo). c) I miglioramenti nella aspettativa di vita e nella qualità della vita sono tanto più apprezzati dalle persone quanto più una vita più lunga e di migliore qualità consente il godimento di un maggior consumo (ivi incluso il tempo libero). d) I rendimenti relativi ai miglioramenti nel livello di salute (indipendentemente dalla fonte) sono crescenti. In particolare, una I.T. che accresce il livello di salute contribuisce anche ad accrescere il valore che le persone assegnano ad ulteriori miglioramenti nella salute. e) Una I.T. è tanto più apprezzata dalle persone quanto più è implementata in prossimità dell’età in cui è più verosimile la manifestazione della malattia che la I.T. è in grado di risolvere o attenuare. f) Sussiste una relazione di complementarietà tra i possibili miglioramenti nel livello di salute. g) Parimenti, una I.T. che favorisce la riduzione del tasso di mortalità accresce anche il valore della I.T. che migliora la qualità della vita. h) I miglioramenti nella qualità della vita sono fra loro complementari. i) Il valore sociale corrente di una I.T. dipende dalla quota della popolazione presente e futura cui tale I.T. può essere applicata. La relazione è direttamente proporzionale. l) La propensione individuale a pagare per una data I.T. è tanto più elevata quanto più alta è la concentrazione della popolazione in quella fascia di età prossima al periodo di vita in cui è più verosimile il manifestarsi di una data malattia. A livello sociale l’obiettivo è quello di creare le condizioni che incentivano una crescente I.T. avendo presente che la I.T. non genera solo benefici privati ai diretti fruitori, ma può generare un cospicuo flusso di esternalità positive. L’attribuzione all’innovatore di un brevetto (una sorta di monopolio legale di durata predefinita) o l’assegnazione di un premio pubblico al produttore di I.T. sono due fra i modi principali con cui incentivare l’I.T. e, quindi, risolvere il problema dell’efficienza dinamica. Gli strumenti che incentivano la ricerca influenzano in modo sensibile la distribuzione del surplus sociale (surplus del consumatore + surplus del produttore). In generale, si sostiene che una data I.T. è economicamente vantaggiosa ed efficiente se tale I.T. massimizza il benessere (surplus) del consumatore. Un simile approccio, però, se da un lato garantisce l’efficienza statica, non necessariamente garantisce anche quella dinamica. In assenza di esternalità, quindi, l’efficienza dinamica comporta una maggiore redistribuzione del surplus sociale a favore del produttore. Il problema si complica ulteriormente in presenza di esternalità. In tal caso, infatti, l’incentivo alla ricerca e la remunerazione dell’I.T. non può fare riferimento solamente al surplus del consumatore e del produttore, ma deve tenere conto anche del flusso delle esternalità.

Giuseppe Clerico, Il valore economico dell'innovazione tecnologica in sanità in "ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO " 1/2007, pp 67-92, DOI: