L’esperienza del Centro Comunitario Agape con i minori e le donne di Mafia

Journal title MINORIGIUSTIZIA
Author/s Domenico Nasone
Publishing Year 2017 Issue 2016/3 Language Italian
Pages 7 P. 203-209 File size 100 KB
DOI 10.3280/MG2016-003022
DOI is like a bar code for intellectual property: to have more infomation click here

Below, you can see the article first page

If you want to buy this article in PDF format, you can do it, following the instructions to buy download credits

Article preview

FrancoAngeli is member of Publishers International Linking Association, Inc (PILA), a not-for-profit association which run the CrossRef service enabling links to and from online scholarly content.

La devianza minorile mafiosa ha esigui numeri e poca visibilità da non destare allarme sociale. Eppure è una devianza sommersa che si rinnova per discendenza e che attraverso l’investimento pedagogico operato sulle nuove generazioni si radica. Intervenire in questo segmento consente di riaprire le speranze di crescita di ragazzi ritenuti troppo silenziosi e difficili da trattare e di aggredire i fenomeni mafiosi nel loro nesso genealogico. A lontananze disagiate e disadattate ci sono bisogni di crescita trascurati o insoddisfatti, bisogni con i quali si può tentare un contatto. Rivolgersi ai loro bisogni è una tra le leve educative più efficaci.

Keywords: Disagio, investimento pedagogico, soddisfacimento dei bisogni di crescita, minori di ’ndrangheta.

Domenico Nasone, L’esperienza del Centro Comunitario Agape con i minori e le donne di Mafia in "MINORIGIUSTIZIA" 3/2016, pp 203-209, DOI: 10.3280/MG2016-003022