Journal title SOCIETÀ E STORIA
Author/s Amerigo Caruso
Publishing Year 2017 Issue 2017/155
Language Italian Pages 17 P. 167-183 File size 64 KB
DOI 10.3280/SS2017-155007
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I protagonisti del Congresso di Vienna non erano pacifisti, ma riuscirono a limitare il ricorso alla guerra. Essi non erano liberali, ma seppero essere realisti. Memori dell’esperienza rivoluzionaria e napoleonica posero il concetto di equilibrio al centro del nuovo ordine internazionale. Il presente saggio ripercorre e analizza i contributi emersi dal dibattito in occasione del bicentenario del Congresso di Vienna. La leggenda nera che stigmatizzava la Restaurazione come mero anacronismo è stata sostituita da un’interpretazione aperta del sistema post-napoleonico come "prosecuzione della rivoluzione con altri mezzi". Se la costruzione di un ordine internazionale moderno e l’emersione di una cultura europea basata su cooperazione e sicurezza appaiono come le maggiori conquiste del 1815, la limitazione delle riforme liberali, la demonizzazione del dissenso politico e il trasferimento delle tensioni dai centri di potere verso le "periferie" furono, invece, i principali effetti collaterali causati dal Congresso di Vienna.
Keywords: Congresso di Vienna, Restaurazione, Storia globale, Politica internazionale, Fondamenti del moderno, Continuità e discontinuità storiche.
Amerigo Caruso, Il dibattito in occasione dei 200 anni dal Congresso di Vienna: tra storia globale e teorie del moderno in "SOCIETÀ E STORIA " 155/2017, pp 167-183, DOI: 10.3280/SS2017-155007