Afferrare l’altro. Intervista a Vittorio Gallese

Titolo Rivista QUADERNI DI GESTALT
Autori/Curatori Pietro A. Cavaleri
Anno di pubblicazione 2012 Fascicolo 2011/2
Lingua Italiano Numero pagine 7 P. 27-33 Dimensione file 301 KB
DOI 10.3280/GEST2011-002003
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più clicca qui

Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.

Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF

Anteprima articolo

FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche

Vedere è attivare la via visiva, ma guardare vuol dire "afferrare l’altro", mettersi in un rapporto di apertura nei confronti dell’altro. Vediamo non solo con la vista, ma anche con il tatto, con l’udito, con l’azione. L’isomorfismo non è la riproduzione di una struttura, ma è "l’afferramento" di un corpo che si emoziona. L’emozione si è evoluta come uno strumento di negoziazione interpersonale. Emozionarsi non è solo sentirsi, ma sentire nell’esprimersi. Occorre guardare all’uomo partendo non dal cervello, ma dalla persona. L’identità è un processo di co-costruzione in cui l’altro gioca un ruolo fondamentale. Se l’altro manca, sono mutilate le potenzialità di individuazione di ognuno.;

Keywords:Guardare, afferrare, sentire, esprimersi, emozione, persona.

Pietro A. Cavaleri, Afferrare l’altro. Intervista a Vittorio Gallese in "QUADERNI DI GESTALT" 2/2011, pp 27-33, DOI: 10.3280/GEST2011-002003