@article{17303, year={2001}, issn={1971-8497}, journal={AFFARI SOCIALI INTERNAZIONALI}, number={4}, volume={}, doi={}, title={Le rune: cultura dell'alfabeto, cultura del razzismo}, abstract={ Noi Occidentali per scrivere utilizziamo il principio alfabetico, un concetto che si trasmise da popolo a popo-lo nonostante grandi distanze fisiche e culturali. I Germani lo adattarono alla propria lingua creando l’alfabeto runico. Non fu una banale adozione di una tecnica ma la comprensione di un processo rivoluziona-rio che permette all’uomo di rendere il proprio linguaggio in una classe ristretta e determinata di simboli. Si può rintracciare l’origine delle rune seguendo la strada che portò l’alfabeto dai Fenici ai Greci, e da questi agli Etruschi ed ai Veneti, per arrivare ai Germani tramite la via commerciale dell’ambra. In Europa ci fu poi una coesistenza dei caratteri runici e di quelli latini, ma prevalsero quest’ultimi grazie all’influsso dell’eredità culturale dei Romani e la diffusione del cristianesimo e della Bibbia. Il romanticismo tedesco portò ad esaltare la propria identità etnica e con questa anche l’antico sistema di scrittura germanico. Dimen-ticato il reale significato, esso fu confuso con la sua parziale utilizzazione come strumento magico-divinatorio. Ciò portò le rune ad essere trasformate in emblemi magico-occultistici dagli ariosofi degli inizi del Novecento. Quando gli ariosofi confluiranno nei movimenti da cui si generò il nazismo, le rune divente-ranno loro malgrado un elemento fondamentale della simbologia di quel regime. Nel corso dei secoli le rune sono così state sia cultura dell’alfabeto che cultura del razzismo.} url={http://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_rivista.aspx?idArticolo=17303}, author={Massimo Moscatelli} pages={}, language={IT}}