@article{42073, year={2011}, issn={1972-5191}, journal={FUTURIBILI}, number={1-2}, volume={}, doi={10.3280/FU2011-001004}, title={Le Aree tribali amministrate federalmente (Fata), i rifugiati afgani e la pace nell'Afghanistan e nel Pakistan}, abstract={L’Autore tratta di un’area di confine, che è insieme divisione statale e unione etnica e culturale. L’area di confine considerata è quella delle Aree tribali amministrate federalmente ("Federally Administered Tribal Areas - Fata"), che appartengono al Pakistan e sono a ridosso del confine con l’Afghanistan. Vengono descritte le specificità politico-giudiziarie, economiche e produttive e commerciali, ma soprattutto la continuità etnica con la parte afgana dell’oltreconfine. Le Fata hanno giocato sempre un ruolo notevole, ma soprattutto dall’invasione sovietica, con una notevole fuga di afgani, e quindi con la costituzione di campi di profughi nella parte pakistana. Ma soprattutto questa area, con capoluogo Peshawar, è stata il punto di riferimento di nuovi gruppi religiosi/ integralisti islamici formati intorno alle madrasse, appoggiati da potenze come Stati Uniti, Arabia Saudita, Pakistan. Questi sono i talebani che poi sconfiggono i sovietici e in seguito assumono le connotazioni Al Qaediste e terroristiche. La dinamica dei relativi rapporti tra profughi e pashtun delle aree tribali viene svolta dall’Autore, mettendo in risalto i tentativi di spingere i tre milioni di profughi al rientro in Afghanistan. In questa logica ruolo fondamentale hanno gli Stati Uniti, il cambio politico del Pakistan, le Ong, l’Unhcr. Vengono altresì messi in risalto i caratteri organizzativi di queste tribù, con la sovrapposizione di tante jirga (da quelle familiari a quella regionale), e i caratteri sociali della popolazione. Si conclude con un riferimento al futuro.} url={http://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_rivista.aspx?idArticolo=42073}, author={Nicolò Gasparini} pages={36-61}, language={IT}}