La periferia ecclesiastica ortodossa nel Sud-Est europeo negli anni Venti e Trenta. Il caso dell’Epiro e dell’Albania

Titolo Rivista MONDO CONTEMPORANEO
Autori/Curatori Jacopo Bassi
Anno di pubblicazione 2011 Fascicolo 2010/3
Lingua Italiano Numero pagine 20 P. 5-24 Dimensione file 535 KB
DOI 10.3280/MON2010-003001
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La caduta dell’Impero ottomano comportò un mutamento anche nelle relazioni interne al mondo cristiano ortodosso. La creazione e il consolidamento degli Stati nazionali balcanici e delle Chiese ortodosse autocefale posero le basi per la ridefinizione dei confini giurisdizionali delle Chiese nazionali. Negli anni Venti e Trenta l’Albania e la Grecia cercarono di manovrare le istituzioni religiose ortodosse per esercitare pressione sul Patriarcato ecumenico: obiettivo delle azioni diplomatiche greche e albanesi era quello di spostare l’influenza culturale esercitata dalle istituzioni religiose sulle popolazioni dell’area dell’odierna Albania meridionale, abitata in prevalenza da fedeli ortodossi. Lo Stato greco era desideroso di poter avanzare rivendicazioni su questi territori: la difesa della popolazione ortodossa rappresentava una giustificazione ideale. La zona oggetto della disputa divenne così una zona grigia, contesa tra la tradizionale giurisdizione patriarcale, la nascente Chiesa ortodossa albanese e la Chiesa di Grecia, desiderosa di ereditare da Costantinopoli il prestigio e il retaggio storico della cristianità orientale.;

Keywords:Chiesa ortodossa autocefala albanese, Chiesa ortodossa autocefala greca, Albania, Grecia, Patriarcato ecumenico, elladismo

Jacopo Bassi, La <i>periferia ecclesiastica</i> ortodossa nel Sud-Est europeo negli anni Venti e Trenta. Il caso dell’Epiro e dell’Albania in "MONDO CONTEMPORANEO" 3/2010, pp 5-24, DOI: 10.3280/MON2010-003001