Individuazione e cura di Sé: il rifiuto del potere

Che la storia della psichiatria sia da sempre indissolubilmente legata con il potere è cosa sufficientemente nota da non richiedere, almeno apparentemente, ulteriori indagini. Che però questo legame sia il più delle volte ridotto esclusivamente al problema dell’esercizio di una violenza, tralasciando sullo sfondo tutte le dinamiche di potere effettivamente all’opera, è forse meno noto o, più opportunamente, sufficientemente rimosso. Questo problema è ancora più vero se l’indagine non si limita alla psichiatria in senso stretto, ma si estende alla psicoanalisi o alle varie psicoterapie. La tesi di questo lavoro è che il pensiero di Jung si distacchi da tutti gli altri e acquisti una sua assoluta specificità che ne costituisce al contempo il valore inestimabile e un fortissimo limite dal punto di vista dell’operatività e della trasmissibilità, proprio perché abdica, fin dall’inizio, a ogni esercizio di potere, offrendosi invece come una continua ricerca esperenziale. Proprio per questo motivo il pensiero e l’opera di Jung si inscriveranno all’interno di un percorso che potremmo definire di "cura di sé" in opposizione a quei percorsi che, privilegiando gli aspetti esplicativi e interpretativi si inscrivono piuttosto all’interno di una "conoscenza di sé".;

Keywords:Potere, psichiatria, cura di sé, saperi spirituali, alchimia, individuazione

Gianluigi Di Cesare, Individuazione e cura di Sé: il rifiuto del potere in "STUDI JUNGHIANI" 33/2011, pp 99-113, DOI: 10.3280/JUN2011-033008