Titolo Rivista SETTING
Autori/Curatori Leon Wurmser
Anno di pubblicazione 2014 Fascicolo 2012/33-34
Lingua Italiano Numero pagine 24 P. 81-104 Dimensione file 110 KB
DOI 10.3280/SET2012-033004
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più
clicca qui
Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.
Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF
FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche
Questo articolo di Léon Wurmser, che ha costituito un momento importante nella nostra formazione circa 20 anni fa, ci sembra contenere alcune domande e proposte ancor oggi valide per il trattamento del paziente borderline: - il termine "borderline" è un termine privo di significato clinico, che esprime la nostra difficoltà a riconoscere la non completa discontinuità tra nevrosi "classiche" e gravi, se il nostro approccio resta un a-priori attraverso il quale definire i criteri di analizzabilità dei pazienti: la tecnica standard, incentrata sull’interpretazione come strumento prevalente o esclusivo in psicoanalisi, non è mai esistita allo stato puro; - modello del conflitto e modello del deficit sono complementari e non in opposizione tra loro; - il trattamento psicoanalitico delle forme gravi di nevrosi dimostra che l’elaborazione dei problemi del Super-io richiede che l’analista eviti di assumere il ruolo di Super-io reale e di usare il transfert super-egoico, ma cerchi invece di analizzare quest’ultimo fin dove possibile e di accedere ai conflitti intrasistemici del paziente; - l’aggressività non va trattata come pulsione in questi pazienti, ma attraverso l’analisi delle difese e del Super-io: la teoria dei deficit dell’Io o del Super-io non è qui giustificata; - spesso è necessaria una terapia integrata (farmaci, interventi comportamentistico- cognitivi, terapia di coppia o della famiglia) perché il paziente possa non essere sopraffatto dall’intollerabilità degli affetti, piuttosto che una impossibile alleanza terapeutica; - seguendo l’approccio di P. Gray, i risultati dei trattamenti psicoanalitici con pazienti gravi sono molto buoni, e rivelano l’importanza dei sentimenti super-egoici di vergogna relativi alla dipendenza e di colpa relativi alla separazione. Wurmser analizza le fantasie centrali relative agli affetti di colpa e vergogna e i conflitti super-egoici con ricco materiale clinico.;
Leon Wurmser, Un tempo di domande: il paziente grave all’interno del trattamento classico in "SETTING" 33-34/2012, pp 81-104, DOI: 10.3280/SET2012-033004