Titolo Rivista PARADIGMI
Autori/Curatori Astrid Deuber-Mankowsky
Anno di pubblicazione 2017 Fascicolo 2017/1
Lingua Inglese Numero pagine 15 P. 113-127 Dimensione file 208 KB
DOI 10.3280/PARA2017-001008
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Benjamin’s reflections on the critique of violence arose in the tension between his reference to Jewish traditions of thought and his critical confrontation with Max Weber’s secularization thesis. He follows Weber’s thesis that the spirit of capitalism derives from the Protestant work ethic. Benjamin adheres to the designation of capitalism as a religion not least because it allows him to formulate and consider the position of «individuals who were irreligious or had other beliefs» and thereby assume a standpoint that, if not external, is nevertheless one of critique. At the same time, Jewish messianism - with its concepts of fulfilled time, hope and postponement, turning (Umkehr) and rememberance - becomes a point of reference not only for the critique of capitalist modernity and the critique of state violence - but also for an alternative way of understanding the relation between rationality, reason and religion. As the Author would like to show, Benjamin refers to Cohen’s philosophical readings of the Jewish sources and the critique of state violence.
Le riflessioni benjaminiane sulla critica della violenza sorsero all’interno della tensione tra il suo riferimento alle tradizioni del pensiero ebraico e il suo confronto con la tesi weberiana della secolarizzazione. Benjamin segue la tesi di Weber secondo la quale lo spirito del capitalismo deriva dall’etica protestante del lavoro. Benjamin aderisce alla designazione del capitalismo come una religione non da ultimo perché gli permette di formulare e considerare la posizione di «individui che erano non religiosi o avevano altri credo» e di assumere in tal modo un punto di vista che, per quanto non esterno, è tuttavia un punto di vista critico. Allo stesso tempo il messianismo ebraico - con i suoi concetti di tempo compiuto, speranza e dilazione, inversione e ricordo - diventa un punto di riferimento non soltanto per la critica della modernità capitalista e la critica della violenza di stato - ma anche per un modo alternativo di comprendere la relazione tra razionalità, ragione e religione. Come l’Autore vuole mostrare, Benjamin si riferisce alla lettura filosofica che Cohen compie delle fonti ebraiche e alla critica della violenza di stato.
Keywords:Capitalismo, Colpa, Critica della violenza di stato, Etica del lavoro protestante, Messianismo ebraico, Tesi della secolarizzazione.
Astrid Deuber-Mankowsky, Critique of state violence in Walter Benjamin and Hermann Cohen in "PARADIGMI" 1/2017, pp 113-127, DOI: 10.3280/PARA2017-001008