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Blindspot

Marialuisa Stazio

Blindspot

Punti ciechi e punti di vista sull'industria culturale

“Communications. Blindspot of Western Marxism” è un articolo pubblicato nel 1977 sul Canadian Journal of Political and Social Theory da D.W. Smythe, pioniere dell’economia politica della comunicazione. Smythe accusa i colleghi di concentrarsi sull’ideologia, rimanendo “ciechi” sulle logiche economiche della radio e della televisione commerciali. Il testo confronta due visioni critiche che si concentrano entrambe sul lavoro di consumo: come produzione di senso e come produzione di valore.

Edizione a stampa

22,00

Pagine: 192

ISBN: 9788846492449

Edizione: 1a edizione 2007

Codice editore: 1381.2.10

Disponibilità: Discreta

"Communications. Blindspot of Western Marxism" è il titolo di un articolo pubblicato nel 1977 sul Canadian Journal of Political and Social Theory da Dallas W. Smythe, pioniere dell'economia politica della comunicazione negli USA e poi in Canada. Smythe accusa i colleghi di concentrarsi sulle problematiche relative all'ideologia, rimanendo "ciechi" sulle logiche economiche della radio e della televisione commerciali. Di qui, l'Autore coglie lo spunto per confrontare, ripercorrendo la storia della ricerca comunicativa dagli anni Sessanta in poi, due visioni critiche che si concentrano entrambe sul lavoro di consumo: come produzione di senso e come produzione di valore.
La nozione di industria culturale, fondata da Horkheimer e Adorno nel 1947 con l'enfatizzazione delle sinergie e interdipendenze reciproche fra diversi segmenti produttivi e la produzione culturale, e l'osservazione dei flussi di denaro e di senso che la nutrono e organizzano come sistema, viene così arricchita dei contributi dell'economia politica della comunicazione e della teoria delle industrie culturali. Inoltre, ripercorrendo la storia e l'intreccio dei diversi punti di vista, il libro propone di ricomporre il sistema complesso industria culturale avvalendosi anche dei contributi dei Cultural Studies e degli Audience Studies.

Marialuisa Stazio insegna Sociologia dei Processi Culturali all'Università di Cassino. Ha iniziato ad occuparsi di industria culturale ricostruendo il sistema napoletano costituitosi intorno alla canzone napoletana "classica" (Osolemio. La canzone napoletana 1880/1914, Bulzoni, Roma 1991), concentrandosi poi sulle problematiche della ricostruzione storica e comunicazione (Per una storia dell'industria culturale, CUEN, Napoli 1992). La collana Manuali di Comunicazione (Ellissi, Napoli 2000-2003), ideata per andare incontro alle esigenze dei Corsi di Laurea in Scienze della Comunicazione, l'ha poi condotta ad occuparsi della contestualizzazione storica delle teorie comunicative (La comunicazione. Elementi di storia, teorie, impostazioni di ricerca, Ellissi, Napoli 2002).



Marialuisa Stazio, Prefazione
Nelle paludi del Tartaro
Anni Sessanta
Fra resistenza e piacere
Névrose/Nécrose
Ciò che gli altri non vedono
Industrie culturali e spazio pubblico medializzato
Dal piacere alla felicità
The Pay-Per Society
Economia politica della comunicazione
Modelli e tradizioni
Tutto ciò che è solido si dissolve nell'aria
Sublime digitale
Order from noise
Uno, nessuno, centomila
Postfazione.

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