Fame, carestia, epidemia, siccità, terremoto, guerra... e la cultura dell'emergenza tende a considerare i problemi del Terzo Mondo come eventi eccezionali, intermittenti, spettacolari, alternandone la sostanza e ostacolando le stesse politiche di aiuto. Ma per venir fuori da questa cultura è necessaria in primo luogo una riflessione genealogica sulle categorie culturali attraverso cui noi percepiamo le calamità e sui meccanismi e gli interessi che nelle nostre società "producono" l'emergenza.

Soltanto una riflessione sulla parzialità della nostra percezione può infatti render conto delle incomprensioni e quindi dei rischi e degli effetti perversi che gli «aiuti» pilotati dalla cultura dell'emergenza inducono nelle società dei Paesi in via di sviluppo.

Fino Lucà Trombetta è ricercatore di Sociologia presso la Facoltà di Magistero di Bologna. Coordina insieme ad altri la ricerca "Image de l'Afrique" in collaborazione con la Fao e Organismi di cooperazione europei e africani. Svolge anche ricerche sul ruolo della confessione nella genesi di forme contemporanee di controllo sociale. E autore di saggi e di articoli su riviste specialistiche.

Tonino Perna, economista e sociologo, lavora dal 1975 presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Messina, ha scritto diversi saggi sulla dipendenza e il sottosviluppo fra cui Mercanti, imprenditori, consumatori (Angeli, 1984). Dal 1983 si occupa stabilmente di progetti di cooperazione e campagne di solidarietà con i Pvs in qualità di responsabile del Cric (Centro Regionale d'intervento per la Cooperazione), una Ong (Organizzazione non governativa) che opera nel Mezzogiorno e in alcune aree del Terzo Mondo su un'ipotesi di cooperazione "Sud-Sud".