Flessibilità relazionale

Liliana Paola Pacifico

Flessibilità relazionale

Un metodo formativo per migliorare la comunicazione verbale e non verbale

Edizione a stampa

33,00

Pagine: 320

ISBN: 9788820489519

Edizione: 1a edizione 1995

Codice editore: 2000.680

Disponibilità: Esaurito

In questo libro-laboratorio l'autrice presenta un nuovo modello di formazione per lo sviluppo di abilità comunicative. Il modello che viene proposto non è una ricetta preconfezionata secondo un ideale di ottimo e efficace 'buon comunicatore', ma un modello che presuppone la non esistenza di comportamenti comunicativi giusti o sbagliati, in quanto lo stesso comportamento può risultare efficace in una situazione e non in un'altra. Il modello alternativo che si propone non è un modello rigido, quanto un modello di flessibilità relazionale; flessibilità intesa non come compromesso, ma come capacità di trovare soluzioni comportamentali efficaci il cui risultato sia soddisfacente per sé e per gli altri.

Flessibilità non come camaleontismo, ma come capacità di gestire i vari livelli rappresentati dalle aree del comunicare compresenti nel processo comunicativo, quali ad esempio capire e sentire, coinvolgimento e distacco, ritmo lento e ritmo veloce, femminile e maschile, che utilizzano cervello destro e cervello sinistro, e che determinano i modi di essere, di rapportarsi, diversi per ogni individuo e per ogni cultura.

Flessibilità non come adattamento passivo, ma come scelta responsabile tra comportamenti comunicativi possibili piuttosto che 'costrizione' ad un unico comportamento sperimentato e 'dato'.

Questo tipo di flessibilità si ottiene con l'ampliamento dell'abituale range comportamentale verbale e non verbale, che consente posizionamenti situazionali efficaci lungo il continuum di polarità complementari, e si sviluppa nel metodo EC attraverso una ricerca-azione che mette l'azione al servizio del conoscere e il conoscere al servizio dell'azione. La ricerca-azione richiede che i soggetti siano attivi, che assumano un tipo di logica creativa e inclusiva (e/e) che affianchi la logica disgiuntiva, riduttiva ed esclusiva (o/o) imperante nella nostra cultura.

Liliana Paola Pacifico, psicologa, si occupa di antropologia con ricerche e studi interdisciplinari sulla comunicazione verbale e non verbale attraverso le diversità culturali. Svolge un lavoro di analisi e di formazione nell'area comportamentale, finalizzato allo sviluppo personale e professionale.

Introduzione
1. Metodo EC (Emozioni e Comunicazione)
1.1. Concezione dell'essere umano
1.1.1. Unità psicofisica
1.1.2. Sistema aperto-chiuso
1.1.3. Agente di cambiamento
1.2. Teoria relazionale delle emozioni
1.2.1. Le varie componenti studiate
1.2.2. La funzione relazionale delle emozioni
1.2.3. La natura delle informazioni
1.2.4. La sorgente delle informazioni
1.2.5. Lo smaltimento delle informazioni
1.2.5.1. Strumenti interpretativi
1.2.5.2. Il non risolto e la circostanza, il «come»
1.2.5.3. Il «dove» e il «quando»
1.2.5.4. Intensità dell'onda
1.2.5.5. Aspirazioni e modelli
1.2.5.6. I modelli introiettati
1.2.6. Il disturbo comunicativo
1.2.7. Principio di reversibilità tra corpo, emozioni e comunicazione
1.3. Il gruppo come circostanza comunicativa
1.3.1. Contributi significativi allo studio del gruppo
1.3.2. Mediazione corporea e gruppo nella formazione
1.3.3. Osservatore, facilitatone, conduttore di gruppo secondo il metodo EC
1.3.3. Circostanza spontanea e suggerita
2. Metodologia Normativa (le polarità)
2.1. Le polarità nella formazione
2.1.1. Teoria/pratica
2.1.2. Formazione individuale/in gruppo
2.1.3. Lavoro 'in' gruppo/lavoro 'di' gruppo
2.1.4. Comportamento osservato/comportamento agito
2.1.5. Videopercezione/percezione in memoria
2.1.6. Memoria/oblio
2.1.7. Auto-osservazione/etero-osservazione
2.1.8. Linguaggio verbale/linguaggi non verbali
2.1.9. Formale/informale
2.1.10. Prevedibilità/imprevedibilità
2.1.11. Sospensione del giudizio/valutazione del processo formativo
2.1.12. Apprendimento orientato all'individuo/organizzazione
2.1.13. Situazionabilità/trasferibilità
2.1.14. Tempo presente/passato-futuro
2.1.15. Tempo passato/futuro
2.1.16. Protezione/rischio
2.1.17. Ordine/disordine
2.1.18. Capire/sentire
2.1.19. Maschile/femminile
2.2. Indice di flessibilità
3. Metodologia Normativa (gli schemi operativi)
3.1. Schemi operativi per la preparazione e la verifica delle attività
3.1.1. Finalità e Obiettivi
3.1.2. Contesto - circostanza - destinatari
3.1.3. Contenuti - tecniche - strumenti - riti
3.1.4. Relazione - ruoli - leadership - potere
3.1.5. Fasi di sviluppo emozionale
3.1.6. Fasi di sviluppo del gruppo
3.1.7. Movimento energetico
3.1.8. Oscillazioni polari
3.1.9. Ritmo
3.1.10. Cultura del gruppo - norme
3.1.11. Livelli di osservazione (del singolo e del gruppo)
3.1.12. Verifica dei risultati (durante e dopo le attività)
4. Metodologia formativa (i segnali)
4.1. Repertorio dei segnali verbali e non verbali
4.1.1. Il linguaggio verbale
4.1.2. Il linguaggio non verbale del corpo
4.1.2. 1. La struttura-superficie
4.1.2.2. L'uso dello spazio
4.1.2.3. I movimenti
4.1.2.4. Il suono della voce
4.1.2.5. Il ritmo
4.1.3. Le interazioni
4.2. Osservazione
4.2.1. Osservazione partecipata
4.2.2. Auto-osservazione
4.2.3. Osservazione differita dei filmati registrati
4.2.4. Osservazione in diretta dalla sala regia
4.2.5. Osservazione con compilazione schede
4.2.6. Funzione dell'osservazione
4.3. Videoregistrazione
4.3.1. Quando utilizzare la videoregistrazione
4.3.2. Funzioni della videoregistrazione
4.4. Valutazione
4.4.1. Strumenti di valutazione
4.4.2. Evaluation computerizzata
5. Tecniche espressivo-relazionali
5.1. Classificazione tecniche
5.1.1. Linguaggio verbale
5.1.2. Linguaggio del corpo
5.1.3. Linguaggio grafico-pittorico
5.1.4. Linguaggio ritmico-musicale
5.1.5. Linguaggio della voce
5.1.6. Linguaggio dei colori
5.2. Compilazione schede delle tecniche
5.2.1. Tecnica Camminare lento-veloce
5.2.2. Tecnica Up-down
5.2.3. Tecnica Cromospazio
5.3. Trasversalità di alcuni elementi nei vari linguaggi
Conclusioni
Bibliografia


Contributi:

Collana: Varie