Questa ricerca presenta alcune immagini diffuse della qualità della vita in quattro città padane: la metropoli di Milano e i centri intermedi di Piacenza, Brescia e Bergamo. Un obiettivo primario dell'indagine consiste nella verifica di quali siano le variazioni percepite oggi rispetto al recente passato, nonché le previsioni per il prossimo futuro. Si esplorano poi i rapporti di potere riguardanti la qualità della vita: quali soggetti siano ritenuti in grado di decidere o di influenzare le decisioni e quale apporto specifico possa fornire il gruppo d'appartenenza degli intervistati.

Il campione dell'indagine include cinque gruppi sociali molto caratterizzati: i medici di base, gli architetti, i giornalisti, i sacerdoti e gli insegnanti di geografia. Alle diverse appartenenze territoriali degli intervistati si sovrappongono quindi diverse appartenenze professionali. La scelta di selezionare gruppi sociali così specifici favorisce l'esplorazione di mondi vitali altamente differenziati e valorizza le angolature d'osservazione più distanti dal cliché dell'inesistente "cittadino medio". Si ipotizza altresì che gli intervistati siano particolarmente sensibili riguardo alla qualità della vita in quanto "testimoni privilegiati", ovvero "intermediari culturali" a contatto con ambiti sociali diversi e spesso in posizione di "leader di opinione" negli ambiti stessi.

Il grande rilievo analitico dei gruppi di riferimento ha suggerito di ipotizzare infine una funzione importante delle componenti relazionali, che costruiscono la "coscienza sociale" della qualità dell'ambiente e della vita urbana: si rifiuta dunque la tesi di un esasperato individualismo metodologico, per cui ogni persona elabora una sua propria immagine di qualità, del tutto indipendente dalle altre. Al contrario, si ipotizza che tali immagini siano fortemente condizionate da effetti (sub)culturali emergenti nelle varie appartenenze sociali, che la definizione stessa di qualità della vita sia continuamente ricostruita attraverso le relazioni sociali.

Il metodo di ricerca è strettamente qualitativo, basato su colloqui in profondità focalizzati su temi di ampio respiro. In coerenza con la natura della rilevazione, le interviste sono state elaborate utilizzando la tecnica dell'analisi del contenuto.

Enrico Maria Tacchi insegna Sociologia all'Università Cattolica di Milano. È autore di numerosi studi in diversi ambiti sociali. Tra i più recenti, sono stati pubblicati in volume: L'anziano e la sua casa (1995); Ambiente e opinione pubblica. Un'inchiesta nell'area metropolitana di Milano (1996); La città da vivere. Teorie e indicatori di qualità (a cura di, 1996); La scuola superiore in Italia. Problemi organizzativi e ipotesi di innovazione (a cura di, 1996); Una scuola per l'Europa. Indagine sugli studenti della Scuola Europea di Varese (a cura di, 1998).