Molteplici sono i concetti che la più recente analisi sociologica è venuta proponendo alla nostra attenzione; e quello di "altro" è certamente uno tra questi. Da un'ipotesi di centralità e di dominanza riferita ad un mondo che andava ricercando l'unitarietà e la compattezza, l'omogeneità e l'ordine, siamo oggi entrati in una nuova fase nella quale è il concetto di diversità a prevalere; e sono gli elementi di specificità a caratterizzare i rapporti sociali.

In questo volume il concetto di sviluppo viene analizzato in questa nuova prospettiva: Nel convincimento che sempre più i singoli percorsi, lungo i quali vanno muovendosi i vari gruppi analizzati sono legati a realtà ed modelli profondamente differenziati.

Parlare di un'unica ipotesi di sviluppo diventa perciò sempre meno possibile ed i singoli contesti appaiono sempre più interessati a vivere una propria irripetibile esperienza.

Ogni società diventa autonoma rispetto al reale che la circonda e le scelte di crescita, di più efficace controllo del territorio, di gestione delle singole risorse diventano non solo inimitabili, non solo irripetibili, ma soprattutto riferite ad aggregazioni sociali che si muovono in una logica di crescente autoreferenzialità. Per cui il ruolo delle specifiche tecnologie di intervento, il senso da attribuirsi ad esse, appare sempre più riferito a mondi tra loro profondamente diversi; tanto diversi da sentirsi tra di loro "altri". Mondi alla ricerca delle proprie radici prime, di percorsi specifici veramente capaci di offrire "sviluppo", nel rispetto della propria autonomia e della propria storia. Un'ipotesi di lavoro tutta da riformulare e sulla quale ampio appare ormai il consenso e l'impegno di conoscenza.