L'organizzazione dell'orario rappresenta uno degli aspetti più importanti della flessibilità sul lavoro, sia per le imprese sia per i lavoratori. La crisi del fordismo ha rimesso in discussione il modello dell'orario standard e aperto la strada a quello flessibile. Ma flessibile per chi e in che cosa?
Il volume affronta il tema dei cambiamenti degli orari di lavoro in un ipermercato tra l'inizio degli anni Novanta e la fine del primo decennio degli anni Duemila. L'ipermercato è una "fabbrica per vendere" in cui i problemi di flessibilità operativa si manifestano in forme estreme: gli orari di lavoro tendono a seguire l'andamento assai variabile - nel corso del giorno, della settimana e dell'anno - e in parte imprevedibile dell'afflusso della clientela. La soluzione adottata sembra semplice, seppur gravida di implicazioni sociali: combinare gli orari part time con le ore di lavoro supplementare e con il lavoro a termine. Alla semplicità della formula organizzativa corrisponde un complesso sistema aziendale di governance multilivello dell'orario di lavoro.
La presenza di relazioni industriali, contrassegnate da un buon grado di fiducia tra le parti sociali, di relazioni sociali improntate a solidarietà tra i lavoratori, di stili di leadership partecipativi e trasparenti, di processi autoregolati nella microgestione dei turni sembrano essere gli ingredienti per cercare di introdurre elementi di "flessibilità amica" in un'organizzazione in cui il mercato esercita una potente costrittività sul tempo di lavoro.

Gian Carlo Cerruti insegna Sociologia dell'Organizzazione e Relazioni industriali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Torino. È autore di studi e ricerche sugli orari di lavoro e sulle trasformazioni del lavoro nelle imprese post-fordiste. Per FrancoAngeli ha pubblicato i seguenti volumi: Produzione snella e professionalità (con T. Ferigo e M. Follis, 1996); Flessibilità d'impresa e sicurezza del lavoro (con R. Di Monaco e M. Follis, 1999).