Sui mali d'Italia si è scritto molto. Studi sulla mafia sono usciti uno dopo l'altro e così per quanto riguarda i vari risvolti di "Tangentopoli". Ma nel caso di questa pubblicazione siamo ad un fatto del tutto nuovo.

I veri autori di questo libro sono i 150.000 italiani che hanno partecipato al sondaggio di opinione promosso dai Gruppi parlamentari del Pds in collaborazione con l'Istituto di sociologia di Milano.

Il sondaggio - svoltosi a cavallo tra il '92 e il '93 - ha avuto un forte impatto: non solo il numero davvero eccezionale di cittadini coinvolti ma anche il fatto che ciascuno di essi si è sobbarcato l'onere di compilare e spedire un questionario assai complesso e impegnativo (ben 22 quesiti).

E moltissimi, decine di migliaia, sono stati i cittadini che in più hanno voluto aggiungere di proprio pugno giudizi, testimonianze, sfoghi, proposte.

L'obiettivo del sondaggio era duplice: dar voce alla gente per delineare un quadro strutturato dello spirito pubblico in ordine a questioni cruciali della convulsa transizione apertasi nel nostro paese e, contemporaneamente, essere utile strumento di crescita dell'impegno civile e democratico.

I risultati del sondaggio consentono di misurare quanto sia cambiato l'atteggiamento degli italiani di fronte a problemi politici e sociali del loro paese.

Rivelano inoltre il profilo maturo dell'immaginario collettivo verso un sistema mafioso e una macchina della corruzione politica, inseriti nel contesto dell'economia, della società e della cultura.

Quello che emerge è un quadro nel quale vittime, carnefici e giudici possono essere anche gli stessi soggetti. E dove un occhio di riguardo spetta ad un mondo della comunicazione diventato così essenziale per la maturazione delle conoscenze e delle coscienze degli italiani da assurgere a soggetto politico autonomo.

Il "racconto" di questi nuovi scenari segue le precise rotte tracciate dai dati della ricerca e quelle più "ricche" disegnate attraverso la catena dei racconti, analisi e proposte che hanno accompagnato molte risposte.

È infatti solo lungo tale percorso (culminante in un'appendice di denunce e confessioni) che questo libro riesce a spiegare, meglio di tanti reportage e di tanti saggi, cosa la mafia e la corruzione significhino oggi per la gente: oggi che sono più "nude", come i loro protagonisti.