Ottenere e migliorare la qualità della vita è sicuramente un obiettivo rilevante, emerso dopo un lungo periodo di perseguimento di mezzi soltanto quantitativi. La filosofia positivistica e tecnologica aveva, infatti, privilegiato "la quantità come misura di tutte le cose", sia per gli oggetti che per la città.

L'invasione e la congestione quantitative hanno, da un lato, accresciuto i beni materiali, ma hanno creato, dall'altro, una serie di scarsità: di rapporti sociali, di servizi alle persone, di comunicazione, di paesaggio, di vivibilità. Il semplice obiettivo di elevare la qualità perduta, o mai avuta, appare tuttavia troppo generico e indeterminato.

Di qui questa ricerca, per misurare le diverse quantità di qualità che oltre mille cittadini milanesi valutano presenti nella città secondo le loro percezioni mentali, le loro situazioni socio-economiche e le loro tensioni psichiche.

La ricerca sul campo in quattordici aree di Milano, che qui si presenta, comincia a dare voce ai bisogni degli abitanti e ad indicare gli interventi possibili da effettuare attraverso un programma organico. Questa ricerca, anche se leggibile indipendentemente, completa il trittico iniziato con Periferia tra degrado e riqualificazione (1991) e Periferie: le voci dei cittadini (1993).

Roberto Guiducci, urbanista, docente di sociologia e ingegnere, si è occupato intensamente, oltre che di molti altri temi territoriali, del problema delle periferie urbane sia da un punto di vista urbanistico che sociologico. Ha pubblicato nel campo degli studi urbani i volumi: La città dei cittadini, Un mondo senza tetto e L'urbanistica dei cittadini (Laterza, 1990); Periferie tra degrado e riqualificazione (FrancoAngeli, 1991); Periferie: le voci dei cittadini (FrancoAngeli, 1993). In questo volume dà conto, insieme ai collaboratori Rosantonietta Scramaglia e Mario Scotti, delle ultime ricerche effettuate sulle periferie.